SANTA FIORA – Oltre trecento tra musicisti, cantanti e cori si sono avvicendati dal 25 aprile al 1° maggio nel borgo amiatino di Santa Fiora per la seconda edizione di Canta Fiora. L’iniziativa promossa da Vivodimusica con il sostegno del Comune di Santa Fiora e la sponsorizzazione di Sorgenia, ha letteralmente invaso i vicoli del paese incastonato sull’Amiata portando allegria, convivialità, buona musica, per quella che è stata definita una “città a braccia aperte”.
Di questa accoglienza, tipica del luogo, si è accorto il coro di Amatrice che ha dedicato nella sera del 27 aprile una serenata struggente a tutta la popolazione santafiorese.
Una delle caratteristiche del festival è quella di rinnovare i canti del maggio e di far vivere la comunità agli artisti di fama nazionale, di mescolarli tra cori e abitanti: così Roy Paci ha suonato la tromba insieme al coro dei Minatori il 25 aprile e ha intonato una bellissima “Bella ciao”, mentre Bobo Rondelli si è trascinato dietro il pubblico in tutta piazza Garibaldi cantando la sua serenata.
In questa edizione che è durata una settimana intera nel ponte tra la festa di Liberazione e il Primo Maggio, si sono succeduti Roy Paci, Bobo Rondelli, Ruggero de I Timidi, Flaco Biondini, Antonio Pascuzzo, il coro di Amatrice, i Briganti di Maremma, i Pici ‘Gnoranti, il Gruppo Folkloristico San Rocco, i Menestrulli di Pancole, Bube e i Mazzacani della Soffitta, la Monticellese, Gaia, il trio Goinba, Alessandro D’Alessandro, Oriano e Ivan, I cantori di cantina, Roberto De Nittis, Riccardo di Vinci, la Corale Vestri, la Filarmonica di Santa Fiora, gli alunni dell’istituto comprensivo Pratesi e ovviamente il coro dei Minatori di Santa Fiora, padroni di casa della manifestazione.
Tra gli ospiti anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e il senatore Matteo Richetti. Non è mancata la solidarietà con la raccolta fondi per la Fondazione Meyer di Firenze e gli appuntamenti al mattino con le escursioni insieme alla guida ambientale Michele Arezzini. Un borgo che vive nei suoi angoli più nascosti e che si inventa un’osteria sotto il portone che collega con la piazza principale del paese o fa cantare i cori sulle gradinate di una scala fino alle note suggestive nella chiesa della Madonna delle Nevi.
Una manifestazione che si conferma ricca non solo per il numero di ospiti ma anche per la qualità e il valore delle performance, molto apprezzata anche dai media nazionali con la presenza della Rai e le uscite sia a livello locale che nazionale.