FOLLONICA – «Due parole su Piombino. Perché in un clima politico dove è semplice riconoscersi nel valore del rispetto dell’ambiente, dove è semplice trovarsi d’accordo sulla necessità di intervenire sulla situazione preoccupante dell’inceneritore è altrettanto importante ribadire che la lotta contro questo “ferro vecchio” non significa, assolutamente, essere contrari all’industria in genere né, tanto meno, verso quelle delle piana di Scarlino» a dirlo Francesco De Luca, candidato a sindaco per la lista sostenuta da verdi e socialisti, InMovimento per Follonica.
«Si sta generando in città – spiega De Luca – un equivoco portato avanti, furbescamente, da parte di chi (per quanto a parole si dica contrario) è in realtà favorevole all’inceneritore. Un equivoco secondo il quale essere contrari al Cogeneratore di Scarlino significa automaticamente essere contrari all’industria in genere. E questo non è vero ma si sta cercando di iniettare, special modo nei confronti dei lavoratori delle piana del Casone, questo concetto per spaventarli. Per questo oggi, vogliano e dobbiamo, accendere nuovamente le luci su Piombino: mentre i riflettori sono accesi sulla vicenda dell’inceneritore a Piombino si sta consumando un altro stop all’impianto avvenuto dopo una timido nuovo inizio. Follonica, il Comune di Follonica, deve fare di più per essere vicino ai lavoratori delle acciaierie e svolge un ruolo politico meno subalterno. Piombiono è in un’altra provincia ma là ci sono tante dei Nostri e tanta della nostra storia».
«Follonica – sottolinea il candidato – esiste perché esiste il ferro. Fullonica, in latino, significa opificio. Mai come oggi si sente la necessità di ribadire le nostre radici, perché nessun albero può crescere se considera le sue radici un reperto e non linfa di stabilità. A pochi chilometri da noi, le acciaierie di Piombino, più di 120 anni di storia produttiva che negli ultimi anni hanno vissuto il martirio di una sinistra non più in grado di dare risposte concrete. Noi crediamo che con investimenti seri in tecnologia, si può trasformare quell’area in un luogo di produzione ambientalmente sostenibile. Purtroppo fino ad oggi, molti millantatori, e alcuni politici regionali, hanno illuso i lavoratori con promesse mai mantenute. Crediamo che con un piano di sviluppo integrato territoriale (con Follonica protagonista), sia possibile restituire quell’occupazione perduta in 10 anni di cattiva politica. Produzione o ambiente. La scelta non ricade mai né sull’una, tantomeno sull’altra».
«E’ importante – conclude De Luca – essere al fianco di questo nostro pezzo di storia, nella lotta per il lavoro, non come se questo pezzo di storia fosse un libro in bella vista su uno scaffale, ma perché i lavoratori delle acciaierie continuino a produrre, perché diano valore aggiunto al nostro territorio e perché l’innovazione, già raggiunta negli standard di prestazione e di tecnologie, nonché di benefici, in tutta Europa, siano finalmente anche un obiettivo raggiunto per noi. Un territorio che sa fare scommesse di questo genere, è un territorio competitivo. Un territorio forte. Un territorio in movimento».