GROSSETO – «Come se non bastasse l’ennesimo tentativo di riportare in vita il vecchio e pericoloso inceneritore di Scarlino Energia, che ci auguriamo definitivamente stoppato sul nascere, nuovi spettri per la salute dei cittadini si agitano nell’area del Casone, proprio al confine con Follonica. Apprendiamo che gli esponenti del comitato ambientalista Sos La Piana del Casone, esaminando gli atti del nuovo Piano operativo del Comune di Scarlino, hanno individuato proprio nell’insediamento industriale del Casone una nuova lottizzazione che potrebbe essere destinata alla realizzazione di un nuovo inceneritore o di un impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti abbastanza grande da servire l’intero centro Italia». A parlare sono i due candidati del centrodestra a Follonica e Scarlino, Massimo Di Giacinto e Francesca Travison.
«Da parte sua, il sindaco uscente Stella si è affrettato a precisare che si tratta di una lottizzazione industriale-artigianale che non prevede impianti di trattamento di rifiuti, tantomeno un nuovo inceneritore. Potrebbe convincerci solo stracciando definitivamente quella previsione urbanistica. Chi ha ragione? Qualcuno sicuramente si sbaglia, e su chi sia a farlo – purtroppo – abbiamo qualche sospetto. In ogni caso, alla fine, non c’è che una conclusione possibile: di questo centrosinistra – e del Pd in particolare – non è più possibile fidarsi. Nè del governatore Rossi, che (a quanto pare) si è arreso solo di fronte alle sentenze. Nè del consigliere regionale Marras, che autorizzò l’impianto da presidente della Provincia. Nè dell’ex sindaco Bonifazi, che nei giorni scorsi ha lasciato la porta aperta all’ipotesi che possa essere realizzato un nuovo inceneritore (eventualità di fronte alla quale nessuno in casa Pd si è dichiarato apertamente contrario). Né di Cinzia Tacconi, attuale segretario del Pd follonichese, che ricopriva la carica di assessore provinciale nella giunta Scheggi che concesse le prime autorizzazioni all’impianto».
«Né, a questo punto, del sindaco uscente di Follonica Andrea Benini, che dietro la maschera della sua lista civica continua a farsi sostenere dal Partito Democratico con tanto di nome nel simbolo. Benini sappia che per mantenere la propria credibilità anti-inceneritorista ha una sola opzione: stracci la tessera Pd e rinunci all’appoggio di quella lista alla sua candidatura a sindaco. Sappiamo bene, però, che non lo farà mai. E così, di fronte a tutto questo, i cittadini avranno capito benissimo che l’unico modo di assicurare una vera tutela a questo territorio è toglierlo dalle grinfie di quel centrosinistra che negli anni non si è fatto alcuno scrupolo di metterne in pericolo la salute. Il centrodestra è pronto ad assicurare un vero cambiamento, con la salute dei cittadini in primo piano. Com’è doveroso che sia. Da parte nostra, nessuna ambiguità: no agli inceneritori in questo territorio, vecchi o nuovi che siano».