CAPALBIO – «Hanno rovinato una chiesa del 1400, con un lavoro di restauro che ha dell’incredibile» a denunciarlo da ieri sui social il candidato a sindaco Settimio Bianciardi, che ha lanciato anche una petizione on-line “Salviamo la chiesa di San Nicola”.
«Quando ho visto il campanile – racconta Bianciardi – ho immediatamente scritto alla Soprintendenza per avere chiarimenti, ma ancora non mi ero reso conto della gravità della situazione. Mi sono, poi, arrivate le immagini della facciata, inviate dai cittadini di Capalbio. Gli intonaci del 1400 sono stati completamente rovinati, al suo posto è stata stesa una mano di tinta gialla. Ho intenzione di fare un esposto alla Procura se il danno fosse irreversibile».
Questa mattina, poi, il sindaco Luigi Bellumori ha convocato una riunione in Comune: «Ho riunito d’urgenza la conferenza dei capigruppo a cui, oltre al Sindaco e ai capigruppo consiliari Gian Carlo Nardi e Settimio Bianciardi, erano presenti l’architetto Gian Carlo Pedreschi responsabile anche il Parroco Don Marcello, il direttore di Cantiere per i lavori di manutenzione straordinaria di opere interne ed esterne della Chiesa di San Nicola. Espresse dai vari rappresentanti dell’Amministrazione le perplessità circa il risultato finale dell’intervento conservativo anche alla luce delle numerosissime segnalazioni da parte di cittadini e avventori del centro storico, l’Architetto direttore di cantiere ha reso noto che tutti i passaggi, le tecniche di lavoro e trattamento, i colori, i materiali, le risistemazioni e le tinteggiature sono state indicate e concordate nel corso di diversi sopralluoghi da parte di Funzionari della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo».
«Come riscontrabile dai documenti in possesso dell’Ente – spiega ancora il sindaco – l’intervento edilizio realizzato con il contributo 8 per mille alla Chiesa Cattolica ha riguardato opere di restauro e risanamento conservativo. I lavori sono stati eseguiti sotto l’Alta sorveglianza della Soprintendenza Belle Arti e Paeaggio per le Province di Siena, Grosseto ed Arezzo. Gli uffici comunali, attraverso l’Architetto Pedreschi, hanno chiarito che dal loro punto di vista l’intervento doveva essere svolto in altra maniera e che il risultato di impatto non snatura solo l’identità del bene sottoposto a vincoli e al necessario restauro ma anche del borgo medievale. Dai capigruppo consiliari è stata richiesta e sarà consegnata copia della documentazione depositata agli atti affinchè possano formulare ulteriori proposte e spunti riflessione».
«Il sindaco Bellumori – aggiunge l’amministrazione comunale in una nota – oltreché comunicare di aver proceduto a formalizzare segnalazione alle competenti Autorità in tema di tutela di beni storico-artistici già in data 17 aprile 2019, ha reso noto che sulla questione subito dopo Pasqua la Conferenza dei Capigruppo incontrerà i funzionari della Soprintendenza senese». «il restauro – dice ancora Bellumori – era necessario e la progettualità è frutto di un grande lavoro tecnico, scientifico e storico. Il risultato complessivo riguarda però a mio avviso uno snaturamento dell’identità della Pieve e della stessa collocata all’interno del Borgo Medievale. Su tutto questo occorrerà ragionare e riflettere in maniera attenta perchè un’attività di recupero generale a mio avviso disarmonica all’interno delle mura sarebbe oltremodo compromissiva di una politica di attenzionamenti che da anni viene condotta anche per il tramite della Soprintendenza, rappresenterebbe una generale perdita di identità del Centro Storico ed una disaffezione da parte dei cittadini agli indirizzi di tutela. Per quanto tutte di carattere personale e soggettivo le osservazioni che pervengono, sono altrettanto legittime poiché il bene è contestualizzato in un contesto storico pubblico. Un valore per tutti».
A buttare acqua sul fuoco ci pensa anche il parroco di Capalbio, don Marcello Serio che, sui social, invita i fedeli a concentrarsi sulla sacra ricorrenza alle porte: «Si è appena concluso in comune un incontro costruttivo e interessante – scrive il parroco di Capalbio – durante il quale si è discusso dei lavori inerenti la Pieve di San Nicola. Dal punto di vista procedurale, tecnico-scientifico e storico è stato fatto tutto in modo ineccepibile, come ci ha spiegato la dottoressa incaricata. Può non piacere o non convincere del tutto, è legittimo. Ovvio che in un restauro si deve sempre togliere qualcosa e cercare di riportare le cose al primigenio splendore. Ciascuno avrebbe fatto sicuramente di più e meglio ma le cose nella realtà vanno in modo diverso. ringrazio gli archeologi di fb e gli architetti ed esperti di restauro e di tutto, per le loro opinioni. Ringrazio, invece, il sindaco Luigi Bellumori per avermi invitato e per aver cercato di spiegare come il tutto si è svolto sotto l’occhio vigile e attento della Soprintendenza di Siena. Adesso pensiamo alla Santa Pasqua».
Bianciardi, però, non molla: «La riunione non mi ha convinto affatto – dice – aspettiamo di acquisire tutti gli atti, poi faremo i nostri passi».