ARCIDOSSO – «Da qualunque punto la si osservi, l’analisi sull’andamento economico della zona amiatina è impietosa e non lascia intravedere incoraggianti segnali di ripresa per il futuro prossimo» Guendalina Amati, candidata a sindaco della lista di centro-destra “Rinasci Arcidosso! – con Guendalina Amati”. «In particolar modo Arcidosso vive la sua vita di comunità, lontana materialmente e idealmente dalle timide pulsioni imprenditoriali che si registrano, a singhiozzo, all’interno dell’area pedemontana».
«Tagliata fuori com’è dalle principali direttrici di collegamento, isolata dal punto di vista sia geografico che politico dai più importanti centri decisionali della provincia e della regione, tira a campare, soprattutto grazie ai redditi da pensione, per mezzo dei quali reggono ancora l’anima coi denti le poche attività commerciali rimaste in piedi e i pochi servizi al cittadino. E’ chiaro a tutti che se questo trend dovesse continuare ancora a lungo dovremmo fare i conti con una realtà destinata alla consunzione, a cui rimarrebbero scarse possibilità di sopravvivenza».
«Gli interventi da fare sono d’altra parte tanti, alcuni sicuramente complessi ed articolati, altri di rapida realizzazione – prosegue Amati -. Tra questi ultimi c’è sicuramente quello di sviluppare un’idea di turismo smart, sostenibile e di immediata applicazione all’interno del nostro territorio. Una concezione di turismo che consenta ad Arcidosso di poter sfruttare al massimo le sue potenzialità e generare, in termini di ricadute, un maggior afflusso di presenze di cui, a beneficarne, saranno in primis i dettaglianti».
«Per farlo dovrà essere creato un piano turistico di destinazione. L’amministrazione comunale dovrà cioè incaricarsi di produrre forti legami con i soggetti di zona, o di aree limitrofe, affidandosi a dei destination manager, ovvero figure professionali preposte a fornire gli strumenti utili alla buona riuscita del piano turistico su un arco pluriennale. L’intento sarà quello di configurare un’offerta turistica integrata, ovvero una proposta di fruizione del territorio che nasca da una strategia condivisa e una stretta sinergia tra i diversi attori economici coinvolti, a loro volta coordinati da una regia unica. Le parti in gioco concorrerebbero così a generare un’offerta modulare, attraverso cui il turista sarà in grado di scegliere la tipologia di soggiorno che più sente propria».
«In tal senso Arcidosso possiede un grosso vantaggio, essendo crocevia naturale tra le province di Grosseto e Siena. La sua collocazione ideale potrà infatti consentirgli di fare rete con i territori di Montalcino, grazie alla creazione di percorsi turistici enogastronomici e con quelli di Saturnia e Bagno Vignoni, legati al turismo termale e quello del benessere psico-fisico – afferma Amati -. In questo modo potrà inserirsi all’interno di circuiti preesistenti, sfruttando al massimo un volume di presenze già consolidato ed andando ad arricchire la tipologia di soggiorno del turista di un valore esperienziale maggiore. Adoperarsi in questo senso già da subito, impiegando i primi cento giorni di governo nel costruire questo percorso, consentirà di farsi trovare pronti già per la prossima stagione. D’altronde non ci possiamo permettere di perdere tempo in inutili congetture: un giorno speso in chiacchiere è un giorno sottratto allo sviluppo».