SCARLINO – «Concludere le bonifiche della Piana di Scarlino e aprire un nuovo rapporto con l’industria. No pregiudizi anti-industriali, ma le imprese devono capire che il futuro e nella sostenibilità ambientale e sociale» a dirlo il candidato a sindaco, Emilio Bonifazi.
«Scarlino – spiega Bonifazi – merita una volta per sempre che nella piana siano portate a termine le bonifiche dei siti industriali inquinati. Questo lo dicono tutti, e ci mancherebbe altro non fosse così. Tutela della salute e rispetto per l’ambiente in cui viviamo non possono che essere patrimonio condiviso, al di là degli atteggiamenti demagogici. Il piano delle bonifiche c’è e va concluso, senza se e senza ma. Alcuni interventi sono stati realizzati, molti altri sono in ritardo e bisogna recuperare il tempo perduto. Se sarò eletto sindaco questo sarà uno dei miei assilli principali. Ma dire questo non basta. È infatti evidente che il problema sta nel come ottenere il risultato, visto che finora nessuno c’è riuscito. Ci sono potenzialmente due strade: il conflitto aperto e continuo sul piano legale con le aziende che sono in ritardo rispetto ai loro obblighi di bonifica, oppure l’interlocuzione trasparente con obiettivi condivisi, nel rispetto delle leggi».
«Io non ho dubbi – prosegue il candidato – che la strada da percorrere sia la seconda. Perché ho ben chiaro che non si può derogare alle normative ambientali e di tutela della salute cedendo al ricatto occupazionale, ma anche che le imprese industriali che operano nella piana portano lavoro qualificato e buono, in termini retributivi e contrattuali. Noi non abbiamo pregiudizi anti industriali. Ma le imprese del manifatturiero che operano in questo territorio devono andare oltre la semplice logica del profitto, e farsi carico della responsabilità sociale nei confronti della loro comunità. A partire dalla conclusione del piano delle bonifiche. Che oltretutto è un’occasione di lavoro. Su questa partita vanno chiamati in causa con più forza per dare un contributo sia la Regione che, soprattutto, i ministeri dell’Ambiente e dell’economia. Che hanno da farsi perdonare “disattenzioni” maturate all’epoca dei ministri Matteoli e Tortoli».
«Se gli scarlinesi mi daranno il privilegio di essere il loro sindaco – conclude Bonifazi – proporrò un accordo alla luce del sole basato su impegni reciproci che portino vantaggi a tutti i contraenti. Il futuro dell’industria, nel mondo avanzato, è legato inevitabilmente alla sostenibilità ambientale dei processi produttivi e a quella sociale rispetto alle relazioni con le comunità. I problemi sollevati dal “global warning” sono un’emergenza che va affrontata, nel mondo come nella piana di Scarlino. E dobbiamo affrontarli insieme. Scarlino lo merita».