MASSA MARITTIMA – «Sarà Luciano Fedeli il candidato sindaco della lista Uniti per il Bene Comune Massa Marittima. È la decisione emersa dopo una lunga discussione interna che aveva ipotizzato alla candidatura di Fedeli alternative di giovani massetani» a farlo sapere una nota del comitato elettorale.
«Fedeli – spiega il comitato elettorale – ha militato nella Fgci e poi nel Pci e viene da una lunga esperienza politica e amministrativa svolta per 3 legislature nelle file dei Ds e poi del Pd dal quale si è staccato negli anni scorsi per motivi di dissenso profondo con la linea politica portata avanti dal partito. È tornato così a militare nelle file del PCI non certo, come ha affermato nella sua presentazione, per motivi di convenienza e opportunità ma per poter concorrere ad arrestare quella deriva verso destra e verso i populismi causata dalla perdita di quei principi che si ispirano a valori e conquiste che proprio grazie a partiti come il Pci è stato possibile ottenere».
«La squadra dei candidati attende ancora conferme per essere completa – afferma il candidato sindaco della sinistra – il dibattito interno è ancora aperto per la valutazione delle candidature dei consiglieri, un dibattito ce si sta svolgendo con estrema serenità. Tra i giovani come annunciato Samantha Montomoli e Alessandro Gasperi a cui si aggiunge Lorenzo Pozzo, anche lui figura proveniente dal PD e in netto disaccordo con le politiche dei democratici. Daniele Gasperi è un altro candidato a cui si potrebbero aggiungere due figure di pensionati con esperienza politica di sinistra radicale che rappresentano il genere maschile. Tra le quote rosa oltre che alla giovanissima Samantha, Stefania Tonini giovane imprenditrice del Pci, in ipotesi due figure Sonia e Roberta per le loro competenze in ambito ambientale e dell’istruzione. C’è poi la novità data dall’introduzione di due candidature che non hanno cittadinanza italiana. Brahne di origini eritree, da 17 anni in Italia con regolare permesso e cittadinanza, sarà uno tra i primi, se non il primo, candidato in provincia di un Paese africano».
«È una scelta importante e dovuta – dichiara Fedeli – con una presenza così elevata di cittadini non italiani che ammonta a quasi 1100 persone, dobbiamo pensare a costruire ponti per il futuro non limitarsi ad accogliere lavoro e manodopera di chi vive nella nostra comunità e la vive senza interagire. Dobbiamo includere in modo attivo chi ha scelto di stare nella nostra terra, costruire integrazione perché sempre più si sentano massetani, maremmani, italiani e pensare che siamo tutti europei nei diritti e nei doveri. Se da una parte la lista è ormai in dirittura d’arrivo, il programma nelle linee principali si è sviluppato e non si esaurirà il 26 maggio con il voto ma rappresenterà un laboratorio aperto di idee al quale tutti i cittadini saranno chiamati a contribuire nel corso della legislatura. Abbiamo chiesto formalmente agli altri candidati di concordare incontri pubblici di confronto moderati da giornalisti nei quali dare spazio alle proposte, presentarle ai cittadini in modo chiaro e trasparente per metterli in condizioni di fare le loro scelte e capire in modo diretto quali sono le prospettive. Abbiamo ricevuto la sola adesione di Borelli per la lista civica, ma auspichiamo che anche Giuntini faccia un passo in questa direzione sarebbe importante proprio per dare un segnale diverso a tutta la nostra comunità. Il tema centrale del programma è quello dei giovani e del loro coinvolgimento nella vita sociale e politica di Massa per evitare quel pericoloso abbandono che caratterizza la nostra città».
«Affrontiamo tutti i temi importanti – conclude il candidato – come sanità, sociale, istruzione, sviluppo economico, cultura, con l’idea di includere in modo attivo il capoluogo, le sue frazioni e il territorio aperto. Non abbiamo fatto scelte mirate alla rappresentanza delle frazioni, chi entra in consiglio deve occuparsi di tutta la comunità, mentre per gli eventuali assessori, tra i quattro da nominare, due saranno presenti in giunta e verranno indicati dalle frazioni dopo un processo partecipativo che coinvolgerà la popolazione delle frazioni stesse. Netta contrarietà alla lottizzazione del lago dell’Accesa, perché impossibile sotto il profilo della normativa e perché patrimonio pubblico che può e deve essere gestito in altro modo dal comune. Assurda la proposta di un novo centro commerciale perché la scelta non sarà dell’amministrazione ma di soggetti privati e la riteniamo non sostenibile per carenza di utenza. Inoltre un centro commerciale rischierebbe di dare un duro colpo all’imprenditoria di Massa che invece deve costituire quel valore aggiunto che fa la differenza per la nostra realtà dove poter valorizzare e trovare i prodotti tipici della nostra terra. Tra le opere invece che dovrebbero interessare l’amministrazione dal punto di vista sociale ed economico, riteniamo importante la costruzione di una nuova farmacia la cui gestione potrebbe essere affidata al Falusi realtà che insieme all’ospedale deve essere tutelata».