CAPALBIO – «Che la campagna elettorale sia di per sé terreno di scontro è cosa nota, ma quando è solo propaganda inesperta e disinformazione mirata, è utile fornire qualche contributo alla discussione. Leggo infatti sui quotidiani la presentazione della lista e del programma del candidato di centrodestra a Capalbio» inizia così il commento del primo cittadino, Luigi Bellumori, alle dichiarazioni rese dal candidato Valerio Lanzillo durante la presentazione della propria lista.
«Al netto di valutazioni generali di carattere esclusivamente politico – dice Bellumori – sono tre gli aspetti che in particolare mi colpiscono evidentemente anche dettati dall’inesperienza del candidato medesimo. Uno è quello del continuo richiamo alla trasparenza, un richiamo banale atteso che è la legge che impone l’esposizione degli atti politici e di gestione, così come di tutte le attività dell’Ente. Non esistono attività secretate. Sui contratti e sugli appalti c’è l’Anac. Il processo di partecipazione, di decisione e di ascolto è attivo a Capalbio da anni e mi stupisco che il candidato non ne sia informato a sufficienza e che non abbia mai partecipato ad una riunione pubblica tra le centinaia che in questi anni l’amministrazione ha effettuato nelle frazioni».
«Non mi pare, infine, il Comune – aggiunge il sindaco – perché come è stato inteso negli ultimi anni un forziere blindato dove non si sa cosa accade. Trovo in grande spregio anche all’attività dei dipendenti simili allusioni. Sì prende atto di questo come dell’assurdo e fuorviante dire sul controllo dei conti. I conti li controlla il revisore, unico che li assevera e il Magistrato Contabile come peraltro avvenuto per gli anni 2015 e 2016. Semmai più che i conti il candidato vorrà porre attenzione sulla spesa e allora dica dove intende togliere le risorse e dica invece dove vuole impiegarle. Non alludendo “chissà con questi soldi che ci fanno” Un candidato che catapultato all’improvviso nell’agone della politica che addirittura rappresenta questo territorio come una locride tutta maremmana plagiando non solo l’attuale Amministrazione alludendo a presunte pressioni di avversari quando ancora in campo non vi erano altri».
«Il concetto che il candidato vuol fare passare – prosegue Bellumori – è quello che qualcuno imbroglia, fa le cose di nascosto. Speriamo non sia uno di quei casi dove il detto “chi mal pensa mal fa” abbia una qualche ragione. Si resta davvero increduli da come il concetto di trasparenza con malcelata furbizia divenga omissione rispetto alla vera natura politica della formazione non civica come più volte sembrava rappresentare il candidato, ma di centrodestra. Il che è tutto legittimo e non v’è da provare vergogna a dirlo pubblicamente. Mi pare che con la trasparenza sia partito subito male. Peccato infine che anche durante la presentazione di venerdì scorso il candidato abbia presentato la sua squadra come “gruppo civico” mentre il senatore, il deputato e tutto il seguito ospite abbiano detto il contrario ovvero che lista è di centro destra, è la lista dei fatti e non delle chiacchiere è la lista del cambiamento».
«Dagli anni 90 in poi – conclude il primo cittadino – a Capalbio ogni sindaco è stato se stesso al servizio dei cittadini e del territorio. Nonostante gli sforzi di marcare un’autonomia decisionale che leggo sulla stampa pare di aver di fronte un candidato commissariato, con Capalbio destinata ad essere un protettorato grossetano e il ripostiglio di Orbetello. Questo sarà il vero cambiamento»