FOLLONICA – «La vicenda dell’inceneritore di Scarlino ha dell’incredibile: il Pd riesce sempre a far rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta dove la porte sono le tante sentenze che hanno dichiarato l’autorizzazione ad incenerire e le finestre sono i tanti inizi di iter autorizzativo dell’impianto» afferma Francesco De Luca.
«Ad ogni sconfitta in tribunale segue l’inizio di nuovo procedimento. Chi può cessare questa spirale? Il Partito Democratico, fino al punto di far cadere la Giunta Rossi. Al riguardo vorrei ricordare ai compagni di Rifondazione che il sottoscritto non ha mai preso la tessera di Mdp. Sono uscito dal Pd in tempi non sospetti per tanti motivi tra cui quello di non voler essere organico e vicino ad un sistema di potere che in Maremma è rappresentato da Marras fautore e promotore di questo impianto. Ed a poco servono gli annunci di contrarietà sui giornali quando in Regione, un po’ come fanno i Ladri di Pisa, ci si comporta in maniera opposta».
«Io sono uscito dal Pd, il Benini ci resta beato e tranquillo e Rifondazione ci è ritornato. La Coerenza si ha quando, di fronte ad opinioni profondamente divergenti, ci si dimette dal proprio partito – prosegue De Luca -. Tornando all’inceneritore, Il Partito Democratico, che ha dominato la politica del territorio, poteva fare una semplice cosa: in assenza di autorizzazione ad operare dell’impianto poteva predisporre una variante urbanistica che non prevedesse attività industriale in quel sito. Avremmo scongiurato qualsiasi nuova procedura di apertura. Il Pd l’ha fatto? No. C’ha almeno provato? Nemmeno. Tutto il resto è noia e fanfaluche da parte di chi resta nel suo partito e da parte di chi come Rifondazione ci va a braccetto».