GROSSETO – “Il Pd che ha governato per anni che cosa ha fatto? Perché non ha alzato la voce prima?” la Lega respinge al mittente l’attacco del responsabile agricoltura del Pd provinciale Fausto Bandinelli che attacca il Carroccio sul divieto della caccia in braccata in alcune zone ed estendendo la critica al fatto che le stesse terrebbero lontani da quelle aree i lupi e i predatori.
“Ci fa piacere che Bandinelli si accorga ora di queste problematiche e che riconosca che, evidentemente, interessano ai cittadini – afferma Mirella Pastorelli, esponente della Lega e presidente del Comitato Pastori d’Italia, tirata in ballo dal Pd- Mi avrebbe fatto più piacere che il suo intervento fosse arrivato a sostegno dei nostri allevatori quando venivamo ricevuti dal precedente Governo di centrosinistra o dalle Regione Toscana senza ottenere risultati concreti. Credo che l’esecutivo in carica stia cercando di raggiungere degli obiettivi, partendo anche da differenze sostanziali sul tema, ma so per certo che Lega e Movimento Cinque Stelle stanno lavorando per arrivare ad un accordo che dia risposte ai nostri allevatori. Lo stanno facendo in Parlamento ed in Consiglio dei Ministri. Al Governo, dopo i tanti anni attesi con i precedenti, dobbiamo dare ancora un po’ di tempo ed io auspico che queste risposte arrivino in tempi rapidi”.
Pastorelli ritiene che la volontà per arrivare ad un accordo ci sia. “Vedo che la voglia di giungere ad un risultato concreto ed importante c’è- spiega l’esponente del Carroccio- adesso si deve giungere ad una decisione comune”. Sulla vincenda interviene anche il segretario provinciale della Lega Andrea Ulmi. “Sulla questione la Lega non sta certo con le mani in mano, visto anche l’interesse che suscita sul nostro territorio. L’onorevole Mario Lolini, anche nel suo ruolo di vicepresidente della Commissione Agricoltura, si sta impegnando a fondo per trovare soluzioni che siano, finalmente, risolutive del problema”.
Ma c’è un precedente che Ulmi ci tiene a sottolineare. “Bandinelli probabilmente ha la memoria corta, o forse in quel periodo aveva qualche problema di dialogo con il suo partito – sostiene il segretario- perchè dimentica che nel 2015 su parere dell’Ispra, l’Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale, fu l’allora presidente della Provincia Leonardo Marras a vietare le battute di contenimento in braccata ai cinghiali, nei campi di granturco e girasole, perché avrebbe disturbato, tra gli altri il lupo. Mi sarebbe piaciuto che Bandinelli avesse protestato anche allora e non solo oggi, sperando di raccogliere qualche voto alle prossime amministrative”.