FOLLONICA – «Vorrei far notare ai compagni, o meglio ex compagni visto che hanno ammainato il simbolo, di “Follonica A Sinistra per Benini”, che non siamo passati all’opposizione per entrare nelle liste del Centro-Destra; bensì per divergenze serie e sostanziali con l’amministrazione targata Benini-Pd sul governo e il futuro sviluppo della città» a parlare sono i consiglieri comunali, Francesco Aquino e Francesco De Luca che hanno scelto la lista Psi verdi che non appoggerà Andrea Benini.
«Abbiamo compiuto quello che è stato un atto sofferto, ma inevitabile – dicono Aquino e De Luca – perché il sindaco ha deciso di portare avanti scelte per noi inaccettabili come l’acquisto del fondo della Farmacia di via Litoranea dopo un bando quantomeno discutibile, l’aumento di quasi 400mila euro della tassa sui rifiuti, tenuto rigorosamente nascosto alla cittadinanza fino all’ultimo, e il project financing per appaltare la sosta a pagamento per 30 anni ad una società privata, con aumento vertiginoso dei prezzi e il dimezzamento (netto!) dei permessi per i residenti.
E queste sono solo alcune delle scelte che ci siamo rifiutati di condividere perché dannose per i cittadini e per l’interesse pubblico, scelte che ben poco hanno a che vedere con chi si dice di sinistra».
«Per questo motivo abbiamo deciso di intraprendere una nuova strada – spiegano – dar vita ad una costituente civica, aperta a tutti i cittadini follonichesi, un movimento costituito dal basso insieme a tanti giovani e persone della società civile. Un progetto a cui hanno già deciso di aderire Socialisti e ambientalisti e in cui speriamo possano confluire anche altri gruppi ed esperienze già presenti nella città del Golfo e che condividono le nostre idee per il futuro di Follonica».
«Ci stupisce invece la scelta di chi – attaccano i due consiglieri in conclusione – forse per saltare sul carro del possibile vincitore e partecipare alla distribuzione delle poltrone? si definiva fino a poche settimane fa comunista e oggi si allea con una maggioranza, quella di Benini, che si schiera apertamente contro la gestione pubblica dell’acqua e della rete autostradale».