GROSSETO – La Confedilizia grossetana segue «con attenzione e preoccupazione la vicenda delle varianti urbanistiche promosse dall’amministrazione comunale. È sotto gli occhi di tutti infatti come negli ultimi anni il valore degli immobili della proprietà diffusa abbia subito drastiche riduzioni. Nei giorni scorsi i dati dell’Agenzia delle Entrate riferiti alla città riportavano un calo medio nell’ultimo anno del 5%, con picchi dell’11% nel centro storico. Dal 2010 ad oggi, dati ISTAT riportati ieri dal presidente nazionale di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, il deprezzamento medio nazionale è stato pari al 23,2%».
«Significa che quasi un quarto del risparmio dei proprietari immobiliari è svanito in meno di un decennio – prosegue la nota della presidente di Confedilizia Paola Tamanti -. Una dinamica preoccupante che non risparmia il nostro territorio, con particolare e drammatica intensità nell’entroterra, e che non sembra dare segnali di inversione. Chiunque si sia trovato a vendere un immobile sa bene di cosa si parla. Introdurre nel mercato ingenti quantità edificatorie – ammesso che siano effettivamente vendute – significa accentuare il gap tra valore del nuovo e valore dell’usato, erodendo ulteriormente il valore dei risparmi dei cittadini».
«Se si considerano i soli piani attuativi già approvati o in corso di approvazione (aree TR 02, 04, 05, 08, 09, 10, 11 e 12) l’offerta immobiliare cittadina vedrà collocate sul mercato, nei prossimi anni, circa 600 nuove unità residenziali, alle quali si sommano le centinaia di unità immobiliari esistenti ed invendute. Se si aggiungessero le nuove previsioni proposte nelle varianti si arriverebbe poco sotto le mille unità, con effetti non trascurabili sul mercato immobiliare e sul valore dell’usato. Ha ragione l’assessore Fabrizio Rossi quando dice che lo strumento urbanistico è datato e va rinnovato ma riteniamo che le varianti più urgenti debbano riguardare proprio la disciplina degli immobili esistenti, individuando incentivi per la ricostruzione e l’adeguamento, come più volte ribadito da ANCE e Confedilizia. Incentivi fiscali sull’IMU e sugli oneri concessori ed incentivi urbanistici che consentano la sostituzione e l’adeguamento degli immobili vetusti attraverso premi volumetrici ed una più flessibile normativa urbanistica. Imposizione fiscale e andamenti del mercato immobiliare hanno già fortemente ridotto il valore del patrimonio dei grossetani. Servono adesso misure attente di tutela e promozione».