FOLLONICA – Non sono ancora passate 48 ore dalla presentazione dei candidati della lista civica a sostegno di Andrea Benini che è proprio il capolista Salvatore Acquilino a finire nel vortice delle polemiche.
Il manager 48enne è stato preso di mira sui social network per essere già stato candidato alle scorse elezioni amministrative, sempre come capolista, nella lista civica del candidato del centrodestra “Daniele Baldi Sindaco”, proprio in contrapposizione allo stesso Benini, l’attuale sindaco e che oggi appoggia per un suo secondo mandato.
Non solo, anche nella campagna elettorale 2009, che fu vinta da Eleonora Baldi, Acquilino era candidato del centrodestra nella lista Adc (Alleanza di Centro) per “Simone Turini Sindaco”, insieme a Massimo Di Giacinto (allora capolista) che nell’attuale mandata elettorale è a sua volta candidato a sindaco per il centrodestra e che quindi si troverà dalla parte opposta delle schedine elettorali.
Cambiare idea politica in una città come Follonica, che ben supera i 20mila abitanti, ma dove gli spettatori e i protagonisti delle scene politiche negli ultimi anni sono rimasti pressoché gli stessi, la scelta di cambiare schieramento di Acquilino non è passata inosservato e ha ricevuto molte critiche.
Salvatore Acquilino dall’altra parte, sul suo profilo facebook, rivendica la sua scelta e soprattutto la sua libertà di poterlo fare. «Credo – scrive – sia giusto fare un po’ di chiarezza su alcune cose, perché altrimenti le facili interpretazioni corrono ed i giudizi pure. Qualcuno dirà che cinque anni fa mi candidai con il centrodestra nella civica di Daniele Baldi e prima a sostegno di Simone Turini. È vero, perché dovrei negarlo, ho avuto ed ho una grande stima di Simone Turini e del centrodestra di allora veramente liberal, democratico ed europeista, così come reputavo Daniele una persona degna di ricoprire quel ruolo. Purtroppo cinque anni fa gli eventi della vita mi costrinsero a isolarmi dalla competizione e a dovermi confrontare con me stesso. L’esperienza poi, le mie convinzioni e la capacità di azione di Andrea Benini mi hanno portato ad avere una grande stima per lui e un grande affetto, mentre invece i valori nei quali credevo di più si allontanavano gradualmente dall’area nella quale ho creduto di investire parte di me. Non sono io ad essere cambiato – conclude – , sono altri che piano piano hanno perso i valori di europeismo, liberismo democratico e visione collettiva del mondo; valori ai quali non rinuncerò mai».