GROSSETO – «Con nota del 19 marzo scorso, il capo del dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria esprime il proprio parare favorevole alla soppressione della Casa Circondariale di Grosseto, disponendo la predisposizione di tutti gli atti prodromici necessari alla dismissione» a dirlo, in una lettera indirizzata alle massime autorità cittadine, sono Luciano Biscottini, segretario territoriale della Fp Cisl che rappresenta i lavoratori pubblici e Francesco Barzagli, coordinatore territoriale della Fns Cisl di Grosseto, categoria che rappresenta le forze di polizia e i vigili del fuoco.
«Tutto questo – aggiungono i due esponenti Cisl in una nota – è avvenuto in maniera scorretta nei confronti di tutto il personale che opera all’interno della struttura di Grosseto. Infatti si sta procedendo alla dismissione in modo unilaterale, senza un preventivo confronto con le organizzazioni sindacali del personale, senza voler discutere di eventuali soluzioni alternative o tantomeno del futuro dei lavoratori e delle loro famiglie. L’Amministrazione Penitenziaria sottovaluta il fatto che la casa circondariale di Grosseto soddisfa l’esigenze di esecuzione penale in una delle aree geografiche, rispetto all’attuale assetto delle province più vaste d’Italia, ed è la più vasta della Regione Toscana, con una superficie di 4503,16 kmq, una densità abitativa di 222.175 abitanti, suddivisi in ben 28 comuni».
«La Fp Cisl e la Fns Cisl – dice ancora la nota – invitano anche a riflettere sull’aspetto relativo al “presunto risparmio”, consigliando di essere cauti, anche perché l’attuale casa circondariale di Grosseto rappresenta da anni il riferimento penitenziario per tutti gli operatori del diritto. Dopo tutto, attesa la presenza di tutte le maggiori sedi giudiziarie nel capoluogo di provincia, la struttura di Grosseto rappresenta al momento, il fisiologico e naturale completamento iter procedurale. Appare quindi di tutta evidenza l’inopportunità di dismettere detta struttura penitenziaria, cosi di fatto trasferendo non si sa dove, con evidenti ripercussioni in termini di costi per spese vive e di personale, ogni attività relativa in luogo diverso e lontano da quello ove ha naturale sede il Giudice preposto alla risoluzione delle emergenze processuali connesse ai problemi carcerari».
«Nondimeno – aggiungono Biscottini e Barzagli – fermo restando che siamo assolutamente contrari alla chiusura della casa circondariale di Grosseto senza che prima vengano individuate e garantite soluzioni alternative, vorremmo capire che ne sarà di tutti i lavoratori e delle loro famiglie. Considerato che nessuno si è posto il problema che una probabile chiusura significherebbe anche, per tante delle persone coinvolte, un aggravamento delle già precarie condizioni economiche in cui molti versano».
«Per quanto sopra Fp Cisl e la Fns Cisl – conclude la nota – a garanzia di tutti i lavoratori che a vario titolo da sempre operano nella struttura Grossetana chiedono un intervento scritto del prefetto, del procuratore, del provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria, del presidente del Tribunale, del presidente della Provincia e del presidente della Camera panale degli avvocati di Grosseto al Capo del Dipartimento a sostegno dell’azione intrapresa dalle categorie sindacali».