GROSSETO – È fatta! Il Grifone batte il Cecina per 4-0 e spalanca con due giornate d’anticipo le porte della serie D alla Maremma. Un ritorno in grande stile, festeggiato da quasi un migliaio di tifosi che hanno seguito la squadra nella breve trasferta casalinga di Massa Marittima. Una gioia incontenibile, al di là della categoria, che società, giocatori e tifosi festeggiano dopo due anni di rodaggio in Eccellenza e, soprattutto, un secondo campionato conquistato e dominato dall’inizio alla fine.
Una giornata perfetta, cominciata con il ritorno alla vecchia e tradizionale Carovana biancorossa, organizzata dalla Curva Nord quasi due ore prima della partita. E proprio sotto alla curva i tifosi si sono ritrovati, armati di sciarpe e bandiere, con il sorriso già stampato sul viso e la voglia di ricominciare a scalare l’olimpo calcistico. Un olimpo che, per chi ama davvero il Grosseto, può chiamarsi serie D, serie A o anche Eccellenza, ma la sostanza non cambia. Dopo il doloroso addio di Camilli, con tanto di retrocessione e società, tanto per cambiare, destinata a scomparire, c’è stato l’arrivo addirittura peggiore di Pincione. La famiglia Ceri ha strappato il Grosseto dalle mani di chi non lo meritava restituendolo senza false promesse alla sua gente. Riportando dignità, orgoglio, e imbottendo la squadra di giocatori grossetani pronti a indossare una maglia che qua in Maremma rappresenta un codice d’onore.
Una difesa formata da super eroi, un centrocampo in grado di vincere da solo le partite e un attacco veloce e potente che ha fatto divertire i tifosi. Per non parlare della panchina, forse la più importante di tutta l’Eccellenza, che ha saputo sopperire a infortuni e squalifiche. Ma oggi è il giorno del ringraziamento e, anche se per parlare dei singoli ci sarà tempo, ne vanno nominati almeno due. Magrini, che da tecnico entrante ha mantenuto la sua parola vincendo ufficialmente il campionato e conquistando sul campo la possibilità di allenare il Grosseto anche il prossimo anno in serie D. E poi quel Sebastiano Miano, già calciatore e capitano nel Grosseto di Camilli, che ha formato e guidato il Grosseto nella prima parte di stagione, lasciando a Magrini una squadra prima in grado di portare a termine la missione.
In campo però, dopo pochi minuti, è arrivato l’infortunio di Vanni che per sette lunghi minuti ha lasciato i tifosi con il fiato sospeso per la caduta in arra e per la perdita di coscienza. All’uscita in ambulanza il caloroso applauso e il coro “Giacomo Vanni”. Poi un minuto dopo Boccardi ha riportato tutti alla normalità con il gol del vantaggio. Del solito Boccardi, di Gorelli e Luci le reti del 4-0 finale.
Obiettivo centrato, dunque, dopo 27 partite giocate di cui ben 20 vinte, 4 pareggiate e 3 soltanto perse. Numeri da capogiro per un Grosseto che non ha soltanto vinto il campionato ma bensì la sfida più importante: quella di riportare i tifosi allo stadio. Quei giovani, soprattutto, che da domani potranno rivedere il Grifone maremmano volare in alto con il pallone sotto braccio.