CASTEL DEL PIANO – «Il territorio amiatino è diviso artificialmente in due province, ma ha una natura e una storia che legano le nostre singole comunità in maniera evidente» afferma Giovanna Longo, la candidata di centro sinistra per le elezioni amministrative 2019 nel Comune di Castel del Piano parlando dell’Unione dei Comuni. «La tutela dell’ambiente, delle acque, la valorizzazione del patrimonio storico e artistico, la promozione delle eccellenze eno-gastronomiche sono elementi fondamentali per lo sviluppo di ognuno dei nostri Comuni e hanno senso solo in un’ottica comprensoriale. Rappresentano la nostra forza, la chiave di volta su cui impostare nuove strategie di sviluppo e portare avanti ciò che già è in essere».
«Anche la Regione Toscana, con l’impegno di alcuni amministratori locali, ha identificato l’ambito turistico Amiata che comprende tutti i comuni della montagna, di tutti e due i versanti. Le varie zonizzazioni regionali relative a sanità, rifiuti e trasporti, ci includono in ambiti vastissimi, che superano di molto i confini della Montagna».
«Se molte cose sono state fatte, la percezione da parte delle comunità del territorio dell’Unione non è sempre positiva – afferma -, nonostante il fatto che alcune procedure e gestioni associate abbiano funzionato (ad esempio il Sistema Museale, il SUAP e la scuola), sembra sempre più evidente il disaccordo tra i sindaci la mancanza di una visione integrata e condivisa – prosegue Longo -, un atteggiamento di competizione piuttosto che di collaborazione, ispirato ad un campanilismo decisamente sterile. Mentre aumentano le difficoltà delle singole amministrazioni a causa della mancanza di risorse e della diminuzione del personale, anche perché non si possono sostituire i dipendenti andati in pensione. La speranza è che le amministrazioni dei comuni del versante grossetano ritrovino le motivazioni per rendere più efficiente questa istituzione e che si superi la tentazione di ritornare ognuno a governare “solo” il proprio territorio. Se riuscirò a raggiungere il risultato che spero, sarà questo un mio impegno prioritario».
«Insieme – conclude Longo -, i comuni dell’Unione raggiungono la popolazione di un quartiere di Roma, dei più piccoli, sono un quarto, forse meno, della popolazione di Grosseto. In questo quadro, non sfruttare le opportunità che possono venire dalle gestioni associate e dal coordinamento delle attività, almeno per i comuni dell’Amiata “grossetano”, sarebbe a mio parere un grave errore. Divisi, rischiamo di rimanere schiacciati da realtà territoriali più grandi, più forti di noi. E specialmente, rischiamo di perdere la nostra comune identità, che invece è quello che ci rende interessanti, unici nel panorama regionale e non solo».