GROSSETO – Si è svolta due giorni fa la verifica da parte della commissione regionale Rete tempo-dipendente ICTUS che in visita all’ospedale Misericordia di Grosseto ha promosso a pieni voti il Percorso per l’ictus ischemico, attivo nella provincia di Grosseto.
La presenza della commissione, composta da Francesco Bellomo, responsabile regionale Rete Ictus, dal direttore della Stroke Unit delle Scotte, Giuseppe Martini e dai referenti per le Aree Vaste, Giovanni Linoli e Giovanni Orlandi, è servita a valutare il percorso nella sua interezza, passando in rassegna ogni servizio da cui è costituito e analizzando in particolare la congruità dei dati presentati relativi alle attività svolte a Grosseto nell’ambito del percorso, in termini di tempi di intervento, risultati, numero di casi, interventi in emergenza-urgenza, dotazione strumentale e tecnologica.
Alla commissione sono stati illustrati due casi clinici, trattati a Grosseto: i casi sono stati presentati dal neurologo Simone Gallerini e da Vincenzo Groccia, medico del Pronto Soccorso, che hanno descritto nel dettaglio e nei vari passaggi il percorso a cui i pazienti sono stati sottoposti, dal momento dell’accesso in Pronto Soccorso fino alla dimissione dall’ospedale.
A Grosseto, come in altri presidi, la sinergia tra la Neurologia e il Pronto Soccorso è molto forte e determinante nell’esito positivo del trattamento della patologia ischemica. Basti pensare all’importanza della fibrinolisi una terapia somministrata direttamente in Pronto Soccorso che consiste nell’infusione endovenosa del farmaco fibrinolitico, nelle 4/5 ore dopo l’esordio dei sintomi, al fine di velocizzare i tempi del trattamento e rendere più snelle le successive fasi di cura e riabilitazione nel reparto di Neurologia, riducendo così la mortalità e la disabilità residua. Dal 2016 al 2018, dei 200 pazienti colpiti da ictus presi in carico al Misericordia, ben 180 sono stati trattati con questa tecnica.
“Ho trovato un ottimo clima e un buon livello di coinvolgimento da parte degli operatori. – afferma Bellomo – Si percepisce bene il lavoro di squadra che sta dietro anche al percorso ictus dell’ospedale di Grosseto. I buoni risultati di sicuro sono frutto anche dell’integrazione profonda tra le professionalità della Neurologia, Neuroradiologia e dell’Emergenza-urgenza. Questo a dimostrazione del superamento della concezione del trattamento del paziente separato per specialità. Il paziente colpito da ictus che arriva al Pronto Soccorso, da dove parte il percorso, viene preso in carico a 360° e riceve le cure del caso grazie a personale competente e preparato, a un’organizzazione efficiente e anche all’impiego di nuove tecnologie come la telemedicina che rappresenta davvero un passo avanti nella gestione a distanza dei casi critici. Le indicazioni della Regione sono state pienamente rispettate e molto interessanti sono anche i progetti che si concretizzeranno con l’apertura della nuova ala dell’ospedale”.
La commissione ha incontrato direttori e specialisti del Misericordia, in particolare, Daniele Lenzi, direttore dell’Ospedale, Mauro Breggia, direttore del Pronto Soccorso, Roberto Marconi, direttore Neurologia, Mauro Zocchi, direttore Neuroradiologia, Sonia Peri, operation manager Pronto Soccorso, Massimo Forti, direttore dell’ospedale Orbetello e Pitigliano, Giovanni Moschini, direttore Pronto Soccorso Orbetello, Andrea Montagnani responsabile Medicina Interna di Pitigliano.
La commissione ha visitato i reparti di Neurologia, Neuroradiologia, Pronto Soccorso, con la zona dell’osservazione breve intensiva.
Manuele Bartalucci, dirigente neurologo, e Giovanni Moschini hanno portato all’attenzione della commissione la nuova implementazione sul territorio del teleconsulto clinico, la tecnologia che consente di far interagire in rete il personale sanitario da una postazione “in remoto” presso il Misericordia con un altro professionista del Pronto Soccorso di Orbetello, per una condivisione e un confronto di pareri, e di poter anche osservare direttamente il paziente attraverso una telecamera con particolari caratteristiche tecniche. Questa tecnologia può avere risvolti importanti e fare la differenza soprattutto quando si parla di patologie tempo-dipendenti come l’ictus.
Nel 2014, la Regione Toscana ha definito le linee di indirizzo alle Aziende per la realizzazione della Rete ictus che prevede l’adozione di un modello organizzativo uniforme in grado di assicurare su tutto il territorio regionale gli standard clinico-assistenziali raccomandati per ridurre al minimo gli esiti permanenti della malattia