GROSSETO – “In base all’ordinanza del 18 Marzo con cui il Tribunale di Firenze ha ingiunto al Comune di Scandicci di iscrivere immediatamente un richiedente asilo all’anagrafe, Rifondazione sta inviando formale diffida ai Sindaci della Provincia di Grosseto affinché siano rispettate le leggi e sia concessa la residenza ai nuovi richiedenti asilo che ne facciano richiesta”.
Il Segretario provinciale Buzzani rende cosi pubblica la “nuova iniziativa” di Rifondazione Comunista per il rispetto dei diritti fondamentali previsti dalla Costituzione e contro l’applicazione della Legge Salvini, già duramente criticata in passato.
Rifondazione è mobilitata da tempo sulla questione dell’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo – continua Buzzani –. ” Abbiamo da subito denunciato l’interpretazione restrittiva del provvedimento, avallata dallo stesso Ministro degli Interni, secondo cui non riconoscendo più il permesso di soggiorno per richiesta asilo come titolo valido per l’iscrizione anagrafica, non sarebbe più possibile in nessun caso consentire la residenza alle persone che vivono regolarmente nei centri di accoglienza”.
Rifondazione si era già fatta sentire al riguardo a inizio anno . “A Gennaio avevamo già effettuato iniziative pubbliche – ricorda il Segretario – in cui chiedevamo alle amministrazioni di rispettare le leggi, la Costituzione e i trattati internazionali, continuando a iscrivere i richiedenti asilo all’anagrafe, così come stavano facendo altri comuni in Italia, primi fra tutti Palermo e Napoli”.
“l’iscrizione anagrafica è un diritto-dovere per tutti, italiani e stranieri regolarmente residenti. Ma soprattutto è un diritto che rende possibile esercitare altri diritti fondamentali. Non riconoscere la residenza nel territorio ostacola l’accesso alle cure e ai servizi sociali, impedisce l’iscrizione ai centri per l’impiego, crea vulnerabilità, marginalità e insicurezza, con conseguenze negative per tutti. L’ordinanza di Firenze è molto importante perché ripristina la legalità costituzionale: vogliamo che anche i 38 Comuni della Provincia ne traggano le dovute conseguenze”.
A parere di noti giuristi (che allegheremo alla diffida) “In materia di iscrizione anagrafica l’amministrazione non gode di discrezionalità: ha solo compiti di accertamento di una situazione di fatto – spiega l’avvocato –. Nel caso dei cittadini stranieri oltre alla presenza ed alla volontà di restare sul territorio comunale si tratta anche di accertare la condizione di regolarità sul territorio, requisito che i richiedenti asilo evidentemente possiedono. Per il resto, le iscrizioni anagrafiche degli stranieri regolarmente soggiornanti devono essere effettuate alle stesse condizioni degli italiani, come prevede la legge”.
Richiamando l’ordinanza del Tribunale di Firenze Rifondazione chiarisce che “la stessa legge 132/2018, anche se il ministro afferma il contrario, non nega affatto l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo: prevede soltanto che il permesso di soggiorno non costituisca più titolo valido a questo scopo. Ma la regolarità può essere provata tramite altri documenti, come ad esempio il modulo ministeriale con cui è stata formalizzata la richiesta di protezione internazionale”.
Qualora le amministrazioni comunali non tenessero conto della diffida, le conseguenze potrebbero essere di natura anche penale.
“Se i Sindaci, in qualità di Ufficiali di Anagrafe, si rifiutasse di dare la residenza a un richiedente asilo potrebbero incorrere nella contestazione del reato di rifiuto o omissione di atti d’ufficio”.