GROSSETO – “I cattivi odori a Grosseto sono diventati intollerabili. La Regione deve intervenire per tutelare la salute dei cittadini e varare una normativa per rendere gli impianti a biogas compatibili con l’ambiente” a dirlo il consigliere regionale della Lega, Marco Casucci, che ha presentato una mozione alla giunta regionale.
“Alcune zone del territorio toscano – sostiene Casucci – a seguito dell’erogazione di incentivi economici da parte del Gestore dei Servizi Energetici e della Comunità Europea, sono state interessate dalla realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, le cosiddette biomasse. Nel corso degli anni sono giunte, da più parti, segnalazioni relative alle maleodoranze che investirebbero le abitazione più vicine a questi impianti e le criticità ambientali derivanti dalla persistenza di cattivi odori, che rendono insalubre l’aria che respiriamo. Situazioni che vengono denunciate un po’ su tutto il territorio regionale ma, in particolare, nella provincia di Grosseto dove la presenza di ben 8 impianti a biogas interessa sensibilmente il capoluogo maremmano, creando forti disagi alla popolazione”.
“I cittadini – aggiunge il consigliere – lamentano anche malesseri fisici che nel lungo periodo potrebbero costituire gli estremi di emergenze sanitarie e di igiene pubblica con la conseguente adozione di provvedimenti da parte dei sindaci. Ho presentato una mozione in cui chiedo alla Regione di attivarsi affinché venga emanata tempestivamente un’idonea normativa finalizzata ad individuare modalità di esercizio ecosostenibili per cui tali impianti a biogas possano continuare a svolgere la propria attività in condizioni di effettiva compatibilità ambientale con i vari tessuti urbani”.
“La normativa – conclude Casucci – dovrà prevedere parametri, fonti di approvvigionamento, prescrizioni e quanto necessario al fine di tutelare l’ambiente, la salute e la qualità della vita di tutti i cittadini. Chiedo inoltre alla Giunta di intervenire per disporre l’obbligo per i responsabili degli impianti di attivare presso un organismo tecnico terzo un costante monitoraggio delle emissioni odorigene”.