ORBETELLO – «Facendo seguito alle segnalazioni di numerosi cittadini, siamo a rappresentare una situazione che , per regolarità e per conformità al Codice Stradale andrebbe ripristinata. Ci riferiamo ai segnali posti all’inizio di Corso Italia, dall’accesso col crocevia di Via Veneto. Come si può ben vedere dalla foto allegata, c’è una situazione di contrasto legis» a farlo sapere è il Raggruppamento politico autonomo della Costa d’Argento che ha inviato la segnalazione anche all’amministrazione comunale lagunare.
«Coesistono in loco – spiega Rpa – due segnali stradali contrastanti: uno indica che si sta entrando in area pedonale urbana (esattamente quello posto sul lato sinistro di Corso Italia) sormontato da un pletorico segnale di divieto di transito ai velocipedi. In area pedonale urbana, però, possono transitare solo i pedoni. Si può derogare per i ciclisti e le auto dei portatori di handicap, ma va segnalato e specificato, cosa non prevista nel nostro caso. Qui, invece la segnaletica è posta ex adverso. Nell’altro lato invece insiste un segnale di Zona Traffico Limitato (Ztl) che, invece, consente di regolamentare il transito di veicoli a orari, ovvero a categorie, ovvero ad orari e categorie».
«Ora – chiarisce Rpa – visto che non risulta possibile, nella stessa via, fare un lato con un tipo di regolamentazione e l’altro lato con tutt’altra regolamentazione, uno dei segnali andrebbe tolto. Quindi se con delibera di giunta Comunale è stata istituita l’Area Pedonale Urbana, la segnaletica sul lato destro va tolta, viceversa se è stata istituita una Ztl, va rimossa quella sul lato sinistro».
«Quanto precede – conclude Rpa – perché in una zona centrale come quella, meta di turisti e persone di ogni tipo, è stato notato da cittadini orbetellani che la zona è stata fotografata e ha suscitato le risa dei presenti. A memoria ricordiamo che detta zona fu anche oggetto di critica, con foto e commenti negativi sui social, durante l’Amministrazione Paffetti. Sarebbe quindi il caso di ripristinare il tutto, anche per coerenza».