GROSSETO – «Il parere dell’avvocato generale della Corte di giustizia europea in merito all’illegittimità della proroga della concessione data a Sat per la Tirrenica probabilmente sarà causa di pesanti sanzioni per il nostro Paese e rappresenta uno stop definitivo della realizzazione di un’opera assolutamente incompatibile sotto il profilo ambientale con il nostro territorio oltre che del tutto insostenibile sotto il profilo economico» a dirlo è Legambiente in una nota.
«A questo punto, però – prosegue la nota – è necessario aprire con forza e decisione il dibattito in merito all’avvio dei cantieri per la messa in sicurezza dell’Aurelia, partendo dai tratti più pericolosi con incroci a raso e due sole corsie come, ad esempio, quello di Capalbio».
«Continuare a tergiversare è del tutto incompatibile con l’interesse della comunità – sottolinea il cigno verde – e non significa altro che temporeggiare sulla pelle di chi ogni giorno l’Aurelia la percorre, mettendo a rischio se stesso e gli altri. I casi di incidenti sono numerosi e frequenti e nonostante l’accordo raggiunto da Regioni, Comuni e il Governo che ha preceduto all’attuale, ancora oggi ci troviamo di fronte ad un nulla di fatto. Quella intrapresa era la strada giusta ed era l’unica capace di rispondere alle esigenze del territorio e dei cittadini e alle proteste delle associazioni ambientaliste.Ora più che mai è necessario porre fine senza indugi allo stallo sul completamento del corridoio tirrenico che dura ormai da troppi anni».
«Per tale ragione – conclude la nota – Legambiente torna a chiedere con forza a Governo, Regione e Comuni coinvolti di aprire con urgenza un tavolo per lo stanziamento dei fondi e per dare seguito all’iter della messa in sicurezza dell’Aurelia, la migliore soluzione per i cittadini che finalmente potranno contare su un’arteria gratuita e sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico. Basta, dunque, con la lunghissima telenovela della Tirrenica: il nostro territorio ha bisogno di certezze e ne ha bisogno subito. Apriamo i cantieri per la messa in sicurezza e facciamolo presto».