GROSSETO – Il progetto per la Festa della Toscana “Sulle leggi semplici e immutabili della natura si fonda la felicità dei popoli. La Toscana e la Maremma lorenesi un modello per l’Europa”, cofinanziato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, si conclude con due convegni organizzati dall’Isgrec e dal Comune di Cinigiano.
Il primo, sabato 23 marzo ore 10, si terrà a Cinigiano, nel Palazzo Comunale (Sala consiliare). Interverranno Loriano Valentini, direttore Isgrec, e Rossano Pazzagli, dell’Università del Molise, con la relazione “Persistenze e mutamenti: il paesaggio della Maremma tra Settecento e tempo presente”; seguirà la presentazione dei lavori della classe seconda della Scuola media Cinigiano e concluderà Elena Vellati dell’Isgrec. In quest’occasione, per la “Giornata di primavera” del Fondo Ambiente Italiano, a Castiglioncello Bandini (GR) rimarrà aperto il Castello (10-12.30, 15-18) e a Monticello Amiata sarà possibile effettuare visite guidate alla Casa-Museo a partire dalle 15.
Il secondo convegno si terrà giovedì 28 marzo ore 10, a Grosseto, al Museo di storia naturale (Strada Corsini n. 5). Dopo i saluti di Leonardo Marras (Consiglio regionale della Toscana), Luca Verzichelli (Presidente dell’Isgrec) e Monica Buonfiglio (Dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Grosseto), interverranno Floriana Colao dell’Università di Siena (La tradizione e il mito della Leopoldina. Dal “paterno cuore del sovrano” al “diritto penale e civile), Amos Unfer (Una testimonianza della Maremma che produce), Luciana Rocchi ed Elena Vellati dell’Isgrec, mentre i ragazzi della classe IV dell’Istituto turistico Isis Leopoldo II di Lorena di Grosseto presenteranno i lavori svolti sul tema delle storie e dei luoghi della maremma lorenese. In conclusione alle scuole verrà distribuito il dossier per la didattica predisposto dall’Isgrec.
«Il giovane granduca Pietro Leopoldo – spiega l’Isgrec – collezionò nell’Europa di fine Settecento un lungo catalogo di elogi. Fu grazie al suo governo, illuminato da coraggiose riforme, che la Toscana conquistò la fama di modello nel campo del diritto e della modernizzazione dell’economia. Le profonde innovazioni furono espressione di un’inedita aspirazione alla felicità pubblica. In un’Europa percorsa da bei princìpi, solo in Toscana si ebbe la capacità di applicarli. Una grande rottura storica fu attuata con l’abolizione della pena di morte, della tortura e di atti lesivi dell’umana dignità. La Maremma è uno specchio per cogliere la contraddizione fra l’arretratezza, descritta in tutta la sua gravità prima nell’opera teorica di Sallustio Bandini, poi nelle relazioni del Granduca, e i progressi sperati. Le carte estratte dagli archivi testimoniano le difficili tappe di un processo avviato. Se andiamo oltre il tempo di leggi, rivoluzionarie per l’epoca, vediamo che né la Rivoluzione francese, né la Restaurazione post-napoleonica poterono restaurare completamente l’ancien régime. Comparare il presente a quel lontano passato mostra, com’è naturale, più differenze che analogie. Tuttavia la Maremma mantiene i caratteri originali di un territorio a vocazione rurale. Diverse, ma altrettanto promettenti le potenzialità intuite dal giovane Pietro Leopoldo. La Maremma attuale è una terra ideale per coniugare l’attrazione per il bel paesaggio e investimenti per una moderna agricoltura».
«La Festa della Toscana è una data del calendario civile regionale – conclude l’Istituto – in quanto commemorazione di un evento straordinario – l’emanazione della Leopoldina – può essere legittimamente interpretata come rito e orgoglioso ricordo di un primato. Per l’Isgrec è stata un’altrettanto straordinaria opportunità per frugare in archivi, incrociare i linguaggi delle carte e dei luoghi, trasmettere la passione per la conoscenza delle radici del presente a generazioni più che mai bisognose di esperienza e comprensione dell’ambiente in cui vivono».
Info: Isgrec, 0564415219, segreteria@isgrec.it, www.isgrec.it