CAPALBIO – Vivimed – servizi innovativi per lo sviluppo della filiera turistica nell’entroterra mediterraneo, Pelagos Plastic free e Clean sea life: questi i progetti selezionati per fornire esempi concreti a enti locali e operatori turistici su come ripensare il turismo in chiave sostenibile nelle località costiere, attraverso esperienze sperimentate in altri territori. Alle esperte di Pelagos plastic free e Clean sea Life venerdì 22 marzo andrà il compito di illustrare strategie locali e strumenti per adeguare i servizi sia in ambito pubblico che privato per ridurre uso e consumo di plastica. Sono numerose infatti le innovazioni che possono essere introdotte e che con piccoli investimenti possono contribuire in modo significativo alla lotta alla plastica in mare. Sabato 23 marzo, invece, sarà la volta di ViviMed, progetto transfrontaliero Interreg Italia – Francia Marittimo 2014-2020 cofinanziato dal FESR, individuato quale esempio di costruzione di offerte innovative eco-turistiche esperienziali e per l’incentivazione verso interventi eco-compatibili nella riqualificazione dell’ospitalità turistico-ricettiva.
Nato per rispondere alle esigenze di rilancio turistico delle aree interne mediterranee, il progetto ViviMed conta al suo attivo 10 territori pilota montani tra cui l’Amiata, il Beigua, l’Ogliastra, la Balagne e si è caratterizzato per metodologie partecipative dal basso che hanno visto numerosi operatori turistici territoriali e enti locali collaborare attivamente per co-progettare un’articolata rete di servizi turistici complementari gli uni agli altri per dar vita ad itinerari di turismo esperienziale che andranno a rafforzare l’offerta turistica locale. “Una delle innovazioni più importanti di ViviMed – fanno sapere gli addetti ai lavori – è stato l’apporto metodologico alla costruzione di un’offerta turistica locale integrata. Grazie a scouting, living lab e coaching, gli operatori della ricettività, dell’escursionismo, delle produzioni artigianali e gastronomiche, dei poli culturali, le associazioni così come gli enti territoriali hanno lavorato spalla a spalla per mettere il proprio servizio in rete con quello degli altri e costruire un percorso dove al soggiorno si innesta l’escursione, la scoperta dell’unicità di un borgo o un polo culturale, il laboratorio d’artigianato artistico o gastronomico, la degustazione, e tutto questo acquista un valore diverso proprio perché parte di un itinerario di scoperta articolato e immersivo, pensato e adeguato ai bisogni dei propri target di riferimento.”
Altri aspetti al centro della Comunità delle Vele sono l’efficientamento energetico e l’uso responsabile delle risorse, anch’essi campi di intervento di ViviMed che ha individuato in “Abitare Mediterraneo” un esempio performante di riqualificazione degli edifici, capace di tenere conto del microclima mediterraneo: un insieme di interventi di alta tecnologica nato dalla sperimentazione del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e riadattato al percorso progettuale nell’ambito dell’offerta turistico-ricettiva e del recupero dei borghi sempre dall’Università di Firenze in collaborazione con Lucense.