GAVORRANO – «Il Pd di Gavorrano intende esprimere la propria contrarietà all’installazione del traliccio nel Parco della Finoria e riteniamo comprensibili le proteste dei cittadini, seppur consapevoli che una nostra pur doverosa presa di posizione non comporta lo stop alla sua realizzazione attualmente in corso» a parlare è Fabrizio Tonini, segretario dell’Unione comunale del Pd.
«Respingiamo al mittente speculazioni e strumentalizzazioni politiche che vogliono il Pd, o qualche suo esponente, favorevole a tale posizionamento. Siamo, questo si, da sempre favorevoli alla risoluzione di una problematica più volte manifestata da operatori turistici e cittadini, come la debole e in alcuni casi assente, copertura di segnale nel nostro comune, che tanti danni crea alla sviluppo del nostro comune, al pari della mancanza di tante altre infrastrutture, digitali e non, strategiche per il nostro comune e tutta la Maremma».
«Nella scorsa legislatura, dopo alcuni casi di realizzazioni di antenne in terreni privati e in seguito alla nuova normativa regionale e nazionale, partendo dalla volontà politica di risolvere la problematica della mancanza di segnale nel nostro comune da un lato e evitare il proliferare indiscriminato di antenne dall’altro, condividemmo la necessità di regolamentare la questione e poter esercitare un controllo pubblico su tali installazioni – prosegue il Pd -. Questo fu l’indirizzo politico che fu dato all’allora sindaco Elisabetta Iacomelli, nonché assessore all’urbanistica, da tutta la maggioranza, affinché venisse redatto un Piano che regolamentasse tale materia ed evitasse di lasciare alla contrattazione tra privati la realizzazione di infrastrutture cosi delicate».
«Con questi obiettivi e finalità chi poteva dirsi contrario? Tutt’oggi siamo convinti che regolamentare la materia sia stata una scelta lungimirante che in tutta la provincia ha fatto solo il Comune di Grosseto oltre a noi: senza tale piano, come purtroppo spesso è avvenuto in passato quando abbiamo assistito all’installazione di antenne in ogni frazione del comune, su tetti e terreni privati, sarebbe stata possibile l’installazione indiscriminata di antenne con il semplice consenso dei privati, senza alcuna possibilità per l’amministrazione di poter intervenire».
«Va da sé che gli indirizzi politici poi vanno tradotti in atti amministrativi, preparati dai tecnici con la supervisione del sindaco e dei vari assessori in base alle deleghe di rispettiva competenza, in questo caso Urbanistica e Ambiente. È fin troppo evidente che, negli adempimenti successivi, nella traduzione pratica della volontà politica da noi espressa, questa supervisione è mancata: le responsabilità sono fin troppo chiare e sono state ben individuate alle ultime elezioni, dove gli elettori hanno confermato le scelte politiche precedentemente compiute dal PD» scrive Tonini.
«Sostenere oggi da parte di forze politiche che o si sono astenute in consiglio comunale sul Piano Antenne, o addirittura sono sparite per cinque anni, che l’installazione del traliccio dipende da delibere approvate tre giorni prima delle elezioni, o peggio ancora che il sindaco poteva non rilasciare il permesso a costruire o toglierlo, significa non conoscere la legge e piegare i fatti secondo il proprio tornaconto politico: tutti gli atti che sono stati approvati in seguito alla presentazione da parte della ditta del permesso a costruire, sono tutti atti dovuti per legge che, in seguito all’approvazione in consiglio comunale del Piano Antenne, non potevano essere negati».
«Premesso quanto sopra – prosegue il Pd -, è stata sacrosanta e con noi condivisa, la scelta dell’amministrazione comunale di non compiere atti illegittimi che avrebbero come esito certo soltanto quello di esporre il comune a contenziosi e quindi tutti i contribuenti, al pagamento di onerosi risarcimenti danni. Sarebbe intellettualmente e politicamente disonesto non riconoscere oggi che il Sindaco Biondi e la giunta hanno dimostrato coraggio nell’affrontare il comprensibile malcontento dei cittadini per scelte non sue, convocando un’assemblea pubblica e spiegando ai cittadini le ragioni delle scelte dell’attuale amministrazione. L’esatto contrario di ex sindaci e amministratori, che non hanno avuto nemmeno il buongusto di farsi vedere o sentire a tale assemblea. Imputare oggi al Sindaco Biondi la mancanza di coraggio per il mancato stop ai lavori in corso ha del grottesco: tutto si può chiedere al Sindaco e all’amministrazione, tranne che andare contro la legge. Allo stato attuale delle cose non si poteva fare altro che tentare di dissuadere la ditta da tale installazione con i mezzi leciti a disposizione dell’amministrazione».
«Per il futuro occorre dedicarsi, oltre che al monitoraggio scrupoloso degli effetti di tale traliccio, alla revisione del Piano Antenne, coinvolgendo la cittadinanza nella sua stesura, e cogliere l’occasione del nuovo PS e PO per inserire limitazioni e prescrizioni per evitare che si ripeta quanto successo Come Partito Democratico saremo al fianco dell’amministrazione nella sua azione di risoluzione di annose problematiche che finalmente, anche per quanto riguarda il paese di Gavorrano, stanno arrivando a soluzione».