CAPALBIO – «Capalbio merita ben altro. Occorre una persona come Valerio Lanzillo, un civico che saprà mettere i capalbiesi al centro» così afferma il responsabile provinciale del Carroccio Andrea Ulmi. «Serve qualcuno che faccia gli interessi del territorio e non dei vip che scelgono questo lembo di Maremma per trascorrere le vacanze o i fine settimana disinteressandosi delle necessità locali, rendendolo una sorta di salotto radical chic anziché una realtà importante della provincia di Grosseto. Lanzillo, sia come persona che come professionista, è ben radicato tra la gente, ne conosce i bisogni e siamo sicuri che saprà dare le risposte attese dai cittadini. Perché evidentemente chi amministrava ha preferito la visibilità data da certi personaggi, rispetto agli interessi dei cittadini di Capalbio che, tra poche settimane, avranno finalmente la possibilità di dire basta e di scegliere il cambiamento».
Poi Ulmi affronta il tema del candidato del centrosinistra «Sulla crisi politica del centrosinistra una cosa è evidente: la prima giunta Bellumori implose con l’uscita del gruppo che faceva capo all’allora vicesindaco Bianciardi. Oggi la guerra è per trovare chi sostituisca l’ingombrante figura di Luigi Bellumori. Il sospetto è che, in realtà, l’attuale primo cittadino stia influenzando la scelta con un candidato di suo gradimento per, magari, puntare ad un nuovo ruolo di potere. Le cronache raccontano essere volati “stracci” nella riunione sulla scelta dell’erede di Luigi Bellumori, con il candidato in pectore Alessio Teodoli che scende da una barca ormai alla deriva e che sta andando ad infrangersi contro gli scogli di una svolta che appare inevitabile».
Ulmi parla poi della cittadinanza ad Asor Rosa «Si tratta di un atto non condiviso dai capalbiesi, simbolo di un’arroganza di potere tipica del sistema della sinistra radical chic di cui Capalbio è stato simbolo a livello nazionale e che contiamo, dal prossimo maggio, non esserlo più. Sarebbero servite le firme di 200 cittadini per conferire la cittadinanza onoraria ad Asor Rosa, ma quelle presentate erano molte di meno. Per aggirare a questo mancato consenso si è dovuti passare per una decisione del sindaco che, da statuto, può indicare il nome del cittadino da insignire. Mi sembra evidente che si tratta della solita decisione calata dall’alto per far contenti i vacanzieri altolocati di turno che tanto hanno influenzato gli ultimi anni di vita capalbiese».