MASSA MARITTIMA – Il museo archeologico di Massa Marittima sarà intitolato al professor Giovannangelo Camporeale, noto etruscologo scomparso all’età di 84 anni nel luglio 2017.
La cerimonia ufficiale si svolgerà domani sabato 16 marzo alle ore 16,30 davanti al Museo in Piazza Garibaldi. Si tratterà del primo “Luogo di cultura” dedicato in Italia a Camporeale, dal 2014 cittadino onorario di Massa Marittima, la cui attività scientifica è strettamente legata alla città. Infatti il professore ha diretto per oltre trent’anni le campagne di scavo nei villaggi etruschi presso il Lago dell’Accesa ottenendo nuove e importanti informazioni non solo sul ruolo della metallurgia etrusca ma anche e soprattutto sugli aspetti della vita quotidiana di questo popolo, prima conosciuto prevalentemente attraverso gli scavi delle necropoli.
Grazie ai suoi studi il nome di Massa Marittima ha girato il mondo nei convegni e nelle pubblicazioni archeologiche e gli importanti reperti ritrovati durante gli scavi hanno permesso di ampliare il museo civico fino a farlo diventare dal 1993 museo archeologico. Alle cerimonia d’intitolazione saranno presenti il sindaco Marcello Giuntini, l’assessore alla cultura Marco Paperini e Roberta Pieraccioli direttrice dei Musei di Massa Marittima. Insieme a loro la figlia e la moglie dell’etruscologo scomparso, oltre ad allievi e colleghi come il professor Luigi Donati, il professor Giovanni Uggeri, il dottor Stefano Giuntoli, direttore degli scavi all’Accesa dopo il congedo di Camporeale.
Il programma prevede alle 16.30 la scopertura della targa da parte del sindaco e della moglie seguita, nella sala conferenze del Museo, da una serie d’interventi per ricordare la figura di Camporeale. Alle ore 18 sarà presentato il volume “Costruire il passato in Etruria. Il senso dell’archeologia nella società contemporanea” (Edizioni Ets, 2018), seconda pubblicazione degli atti delle due giornate di studio in onore a Camporeale svolte nel settembre 2017 pochi mesi dopo la scomparsa dello studioso.
Il libro, sostenuto dal Consiglio Regionale nell’ambito delle Giornate Etrusche 2018, è curato dall’archeologa Carolina Megale (Università di Firenze), coordinatrice del Progetto Archeodig e dello scavo dell’area archeologica di Poggio del Molino a Populonia, autrice di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative. Un testo importante che contiene un contributo dell’archeologo Daniele Manacorda (Università di Roma 3), e che fa il punto di quella che oggi viene chiamata archeologia pubblica della quale Camporeale fu decisamente un precursore “ante litteram”. L’archeologia è “pubblica” non perché viene pubblicata su riviste specializzate o messa in mostra nei musei ma perché per definizione essa appartiene alla comunità, la racconta, l’arricchisce e la valorizza.
“L’archeologo contemporaneo – spiega Carolina Megale – è il mediatore culturale tra il passato e il presente, è colui il quale attraverso la narrazione della ricerca archeologica fornisce ai cittadini gli strumenti per essere consapevoli, attivi e responsabili all’interno della moderna società della conoscenza. Non solo – conclude – la cultura genera cultura. La fruizione del patrimonio attraverso la creazione di servizi culturali genera di fatto valore”. Alla conclusione della giornata alle ore 19 è previsto un aperitivo.