CINIGIANO – «Dopo cinque anni di attività al Comune di Cinigiano come minoranza e all’indomani della competizione elettorale del prossimo maggio per il rinnovo de Consiglio comunale, abbiamo atteso di conoscere come si muoveva la “politica” prima di decidere se ripresentarci o meno come gruppo A/gentecomune» Inizia così la nota del gruppo, composto dai consiglieri Giovanni Barbagli, Serena Tucci e Alice Bianchini, che annuncia la fine dell’esperienza politica della lista civica che si trasformerà in un’associazione culturale.
«Il quadro politico – scrive il gruppo A/gentecomune – si è fatto un po’ più chiaro negli ultimi giorni e risulta che i maggiori gruppi politici di destra e di centro sinistra si apprestano ad occupare la scena politica con tanto di simboli, bandierine e anche con un po’ si trasformismo politico tipico delle proposte poco chiare nella proposta e nella compagine. Con questo clima, come gruppo A/gentecomune, riteniamo che non ci siano le condizioni per ripresentarci all’appuntamento elettorale del prossimo maggio per una considerazione di fondo: quando prevalgono le logiche partitiche e le bandierine, vengono meno i presupposti che avevano dato vita alla nostra esperienzas nata nel 2014. Infatti, come ci ricordiamo bene. Il presupposto che dette vita alla lista A/gentecomune, nacque per superare le varie identità partitiche dando vita ad una esperienza che anzichè anteporre le logiche di appartenenza politica metteva in campo l’idea che il comune si dovesse occupare dei problemi, dei bisogni e delle speranze della gente più che delle decisioni caate dall’alto delle logiche partitiche. Il cambiamento che noi auspicavamo era di andare oltre il dominio di una unica forza politica che aveva guidato il conune per oltre 25 anni».
«Molti di noi e tutti quelli che abbiamo incontrato nella campagna elettorale del 2014 – dicono i consiglieri – ci avevano incoraggiato esprimendo una forte domanda di cambiamento e una grande speranza di una maggioranza nuova capace di parlare alle persone e ai loro problemi. Volti nuovi di persone che con entusiasmo e coraggio si erano messi in lista, riscuotendo molto apprezzamento e speranza ma anche volti che venivano da esperienze poltiche comunale e regionali e portavano un bagaglio di idee e di giustamente esperienze consolidate capaci di affrantare la gestione di un comune come quello di Cinigiano. Il risulato elettorale non ci premiò anche se raggiungemmo in poco tempo circa il 46% dei consensi sconfitti sopratutto per il consolidarsi di un insieme di interessi della destra e dello stesso centro sinistra che confermarono un blocco sociale e politico accompagnato una campagna elettorale che qualcuno non esitò a definire “sanguigna” Questa risultato non ha impedito però di impegnarci come gruppo di minioranza nel ruolo di opposizione che non si è tirato indietro e che per cinque anni ha onorato questo ruolo con la presenza in consiglio comunale in modo assiduo, con un lavoro immane ( ben 578 atti fra mozioni , interrogazioni e ordini del giorno) sia appunto in consiglio che nella società ( incontri nelle varie frazioni,presenza nella stampa, ecc)»
«I temi principali che abbiamo affrontato – spiega il gruppo – sono stati orginati non dalle segreterie di partito ma dalla visione attenta della nostra comunità: futuro del Comune con la proposta della fusione coerente con le dicisioni del consiglio ma anche come necessità oggettiva per le difficolta di un comune che è a rischio estinzione a causa degli indici di: spopolamento progressivo,invecchiamento della popolazione, calo delle nascite e aumento dei decessi, mancanza di ricambio generazionale e di politiche attrative per il turismo, l’agricoltura e il turismo
Impegno nel ridurre la forte pressione fiscale a carico degli abitanti ( siamo il comune che ha gli indici di pressione fiscale tra i più alte della Regione Toscana); sforzo di proporre iniziative culturali; miglioramento degli indici di salute tra i più a rischio della Regione e della Provincia ( un solo indice pr capirci, la speranza di vita è più bassa di un anno rispetto alla media regionale); salvaguardia dei servizi utili ai cittadini ( uno fra tutti quello degli uffici postali nelle frazioni); critica alla gestione e agli sperperi delle Aziende Partecipate ( Acqua,rifiuti e trasporti)».
«Siamo stati i primi – aggiungono da A/gentecomune – a mettere sotto accusa la gestione di Ato sud arrivando fino alla denuncia alla Sezione della Corte dei Conti della Toscana per il reato di “danno erariale” nei confronti del Comune e degi stessi residenti e chiedendo al Comune di costiturisi parte civile e solo tardivamente anche il sindaco ha deciso di costiursi parte civile nei confronti della gestione dell’acqua abbiamo chiesto di passare alla gestione pubblica . Come peraltro avevamo chiesto gli italiani con il referendum e criticando l’Acquedotto de Fiora che spalma le perdite sugli utenti e capitalizza gli interessi quando riporta avanzo postivo di amministrazione come nel bilancio 2017. Abbiamo sempre creduto che nella diversità dei ruoli che come maggioranza e minoranza abbiamo in Consiglio Comunale, ci fosse la possibilità di convergere su decisioni, atti e iniziative che andassero a favore delle persone amministrate dal Comune di Cinigiano, approvando atti della maggioranza che andavano verso questa prospettiva e anteponendo le nostre posizioni di minoranza al cosiddetto “bene comune”, ma purtroppo questo atteggiamento la maggioranza lo ha sempre ignorato tanto è vero che alla fine ci siamo limitati a discutere i vari argomenti che venivano sottoposti all’esame del Consiglio Comunale senza avanzare proposte».
«Con tutta onestà e correttezza – concludono i consiglieri – abbiamo cercato di fare del nostro meglio come minoranza grazie all’impegno dei consiglieri del gruppo, al sostegno di quanti ci hanno dato fiducia. Se non saremo in consiglio comunale saremo però presenti nella comunità tasformandoci in Associazione culturale e sociale pronti ad accogliere le istanze dei nostri residenti,tutelare i diritti delle persone e promuovendo tutte le iniziative e le idee che andranno nella direzione dello sviluppo del nostro territorio. Ai nostri elettori e sostenitori, a quanti ci hanno dato la loro fiducia , consegnamo questo bilancio delle cose fatte e questo nostro impegno di persone che non hanno rinunciato alle loro idee e ai loro principi con la convinzione di avere sempre operato e di operare anche in futuro per il bene del nostro Comune e delle persone che lo abitano e lo vivono».