SCARLINO Sono stati condannati al pagamento di una multa di 500 euro e al risarcimento dei danni in favore di Maurizio Bizzarri, costituitosi parte civile sia personalmente che come sindaco. Si è chiuso così il procedimento giudiziario presso il giudice di Pace nei confronti dell’ex sindaco Alduvinca Meozzi, 73 anni, e Ermini Mauro Ontani, 76 anni, ex consigliere comunale.
Secondo l’accusa, Meozzi e Ontani «in concorso tra loro offesero la reputazione dell’allora sindaco Maurizio Bizzarri, denunciandone l’incompetenza con un volantino contraddistinto dai simboli delle liste civiche comunali di minoranza “La rinascita di Scarlino” e “Scarlino insieme” capeggiate appunto da Meozzi e Ontani».
Nel volantino del maggio 2011, come si legge nella sentenza, erano contenute le frasi «Ul comune di San Vincenzo per un porto che è 1/3 di quello di Scarlino e con una concessione di 30 anni rilasciata il 3 novembre tre volte più grandi di quello di San Vincenzo e con una concessione di 40 anni rilasciata il 20 giugno 2009 riscuote un canone annuo di zero euro, ossia concessione data gratis». E questo sebbene risultasse dagli atti la riscossione da parte del Comune del canone demaniale.
«Nel volantino – prosegue la sentenza – si metteva in relazione i due porti, affermando che il prolungamento della concessione alla Promomar, concessionaria del porto, era stata prorogata per altri 40 anni, a titolo gratuito e senza un motivo valido. Il sindaco Bizzarri veniva chiamato in causa personalmente come se in tutta fretta avesse prolungato gratis la concessione e senza coinvolgere il Consiglio comunale. Durante la fase istruttoria – scrive ancora il giudice – era emerso che nel 2009 la stessa Meozzi, allora sindaco, aveva sottoscritto una convenzione (cosa differente dalla concessione) con la stessa Promomar, senza obblighi di versamento somme ma con il solo obbligo di realizzare opere strutturali».
«Bizzarri, subentrando a Meozzi, avrebbe semplicemente, confermato gli obblighi precedenti, migliorando la precedente convenzione e accollando alla società Promomar un canone annuo di 40 mila euro l’anno per dieci anni. Tale provvedimento era stato anche approvato dal consiglio comunale».
Detto questo, prosegue il giudice, «il sindaco fu costretto a rispondere pubblicamente, ma le suse pubbliche richieste furono rifiutate. Non pare esserci il dubbio che sia stata compromessa la reputazione del soggetto leso, attraverso un mezzo pubblico. Sebbene vada tutelato il diritto di critica, questo ha comunque dei limiti».
«Il giudice ha riconosciuto la responsabilità di entrambi gli imputati condannandoli alla sanzione penale di 500 euro di multa -afferma l’avvocato di Bizzarri, Renzo Grassi -. Il giudice ha altresì accolto le domande avanzate dalla parte civile ed ha condannato gli imputati al risarcimento del danno da liquidare in separata sede civile; tuttavia gli imputati sono stati condannati a pagare sin d’ora una provvisionale di 5 mila euro. I condannati potranno impugnare la sentenza di fronte alla Corte d’Appello di Firenze anche perché la prescrizione non è lontana».