GROSSETO – Sei Toscana inizia, proprio in questi primi giorni di marzo, un percorso molto particolare per dare il proprio contributo alla lotta contro la violenza sulle donne. Si tratta di un progetto di formazione rivolto ai propri dipendenti per rendere attiva una politica della sicurezza in azienda a partire dal tema della violenza diffusa, che si sta drammaticamente osservando nella società.
“Sensibilizzare le persone, partendo proprio dai luoghi dove trascorrono la maggior parte delle ore quotidiane, nella sede lavorativa – spiega l’amministratore delegato di Sei Toscana, Marco Mairaghi – diventa un modo per ragionare intorno a come la violenza nasce, perché si genera, quali strumenti si possono sviluppare per evitare che il problema si presenti. Come Sei Toscana ci fa piacere poter annunciare l’avvio del progetto in occasione della Giornata internazionale della donna”.
“E’ un percorso che si inserisce a pieno titolo – prosegue – tra le azioni che vanno nella direzione della responsabilità sociale d’ impresa, che Sei Toscana persegue con convinzione sia all’interno dell’azienda che sul territorio. L’obiettivo che ci poniamo è quello di creare valore, investendo sul cosiddetto ‘capitale sociale d’impresa’, considerando la crescita intellettuale, professionale, relazionale dei nostri dipendenti un elemento determinante. In questo specifico caso, abbiamo deciso di occuparci di un tema molto sentito e drammaticamente attuale. Ognuno deve fare la sua parte e questo è un esempio di cosa possa fare il mondo delle imprese. L’8 marzo è un’occasione per riflettere, poi bisogna usare tutti gli altri giorni dell’anno per realizzare qualcosa di concreto. Noi iniziamo da qui”.
Il progetto “Pre.fem.” (prevenire il femminicidio), svolto in collaborazione con Olomenager, prevede il coinvolgimento di circa 180 dipendenti (uomini e donne) in corsi di formazione di 72 ore a gruppi di 15 persone. A lavoro concluso l’azienda prevede una capillare restituzione dei risultati coinvolgendo tutti gli stakeholder.
Con questo progetto Sei Toscana entra nel gruppo delle aziende che per prime stanno mettendo in pratica le indicazioni della Convenzione di Istanbul (diventata legge italiana nel 2013), recependo l’obiettivo numero 5 dell’Agenda Onu 2030 ossia “Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”.