GROSSETO – «Riteniamo che in città siano trascurabili i numeri rivolti alla prevenzione degli incidenti, alla sicurezza dei pedoni e ai diritti delle persone disabili. D’altro canto potrebbero sembrare impiegate per “fare cassa” le già poche risorse umane disponibili sul territorio nel caso delle multe per divieto di sosta durante la pulizia delle strade» questo il commento di Grosseto al centro dopo che, nei giorni scorsi sono stati resi noti i numeri di alcune sanzioni elevate agli automobilisti indisciplinati durante lo scorso anno.
«1069 multe per divieto di sosta negli orari di pulizia delle strade, nei soli primi quattro mesi dall’introduzione del servizio – sottolinea l’associazione – 158 multe per intralcio degli stalli riservati alle persone disabili, 149 multe per sosta su passaggio pedonale, 75 multe per uso del cellulare alla guida, pari a una multa e mezzo alla settimana. Che ne pensano i grossetani? E i nostri rappresentanti in Consiglio Comunale? Da parte nostra, vorremmo che un’amministrazione collaborativa con i cittadini stringesse con essi un patto intelligente per il pieno rispetto delle regole, affinché insieme si riducano i rischi per tutti».
«Come può essere fatto? – prosegue la nota che chiarisce – In primis attraverso una politica che analizzi con efficacia l’utilizzo delle proprie risorse umane e che riesca a spostarle dalle mansioni amministrative all’impiego concreto sul territorio, là dove ce n’è più bisogno per aumentare la prevenzione. In secondo luogo attraverso il lancio di un’incisiva e capillare campagna di informazione che raggiunga tutti i cittadini rendendoli edotti sulle intenzioni dell’amministrazione, sui rischi che si corrono, a titolo di esempio la guida col telefonino, e sui diritti che si ledono, come l’occupazione degli stalli dei disabili, a causa del mancato rispetto delle norme».
«Ed ecco il patto – conclude Grosseto al centro – i cittadini, da un lato, informati correttamente, si impegnano a rispettare le regole; l’amministrazione amica, dall’altro, si impegna a non contestare la sanzione al primo episodio, considerandolo come parte della campagna informativa, educando “a caldo” il cittadino, registrandone le generalità, ma dandogli contestualmente una seconda ed ultima chance di ripresa».
In questo modo si configurerebbe l’attuazione di quella collaborazione amica e leale che vede un’amministrazione prendere per mano e far crescere la consapevolezza del cittadino e dell’intera comunità, salvaguardandone oltretutto il lato economico.