GAVORRANO – E’ presente e attiva l’associazione ristoratori Gavorrano. Nata nel 2013 per iniziativa di alcuni fra i gestori di ristoranti nel comune minerario oggi conta circa 16 soci e la richiesta di adesione, secondo una nota dell’associazione, è in crescita.
Sandro Signori, presidente dell’associazione, oggi non considera più un esperimento l’associazione ma la valuta una vera e propria energia del territorio capace di collaborare con le Istituzioni alla ricerca di soluzioni idonee ai problemi che da anni interessano il settore della ristorazione: «Insieme – dice il presidente – è più facile individuare i punti critici, socializzare le difficoltà oltre a sentirci meno soli, insieme c’è il vantaggio di condividere le debolezze così da arginarle con un’azione unitaria e sinergica per ottenere un positivo risultato comune».
«Il nostro obiettivo è chiaro e dichiarato: vogliamo proporci – prosegue il presidente dell’associazione – come una forza economica capace di contrastare la crisi del territorio che disorienta molti dei nostri giovani. Dalla ristorazione, in sinergia con le vocazioni del territorio, può crescere un occupazione sicura e idonea a dare stabilità ai lavoratori e alle loro famiglie».
E’ di questi giorni una iniziativa singolare che ha preso l’associazione: «Conoscere il territorio nella sua offerta enogastronomica – sottolinea il presidente – così da poter proporre ai propri clienti i prodotti della nostra terra, applicando i benefici della filiera corta con l’indubbio vantaggio per i consumatori di avere non solo garanzie sulla provenienza ma la certezza di portare sulle nostre tavole un prodotto fresco e realmente di qualità pagandolo anche meno visto che lo stesso sarà scaricato di tutti i costi dovuti all’intermediazione di una filiera tipica della grande distribuzione. E’ un modo questo per favorire l’economia locale tutelando allo stesso modo le tradizioni culinarie del territorio».
«La prima uscita in visita l’associazione l’ha riservata alla Rocca di Montemassi – conclude la nota – luogo incantevole, che abbina il presente e il passato in una simbiosi perfetta. La visita ha permesso ai soci dell’associazione di conoscere le cantine, i vigneti, l’allevamento di vacche maremmane, di assaporare i suoi prodotti propri di una Maremma straordinaria che travasa nelle sue produzioni la storia delle proprie radici. C’è la convinzione nell’associazione che portando nelle loro tavole i profumi della nostra terra, aspra e incantata, si possa formare un turismo di qualità di cui tutti ne avvertono la necessità».