GROSSETO – «Bollette della luce esorbitanti, grossetano risarcito. Contestare le fatture si può e il contratto dev’essere firmato. Il risarcimento è salato se il gestore sospende il servizio» a farlo sapere è la Confconsumatori del territorio.
«Anche per l’energia elettrica – spiega la nota – lo sportello grossetano di Confconsumatori è in prima linea per la tutela dei consumatori e utenti, paracadutati in un mercato libero sempre meno corretto. È una storia sempre più frequente quella che riguarda un utente grossetano, transitato dal mercato di maggior tutela a quello libero, che nel 2014 aveva ricevuto fatture esorbitanti relative alla fornitura di energia elettrica per un totale di 2.600 euro. L’utente aveva contestato i consumi fatturati ritenendoli errati perché non corrispondenti alla media storica; lamentava anche l’errata intestazione del contratto (l’indirizzo era sbagliato) e la scorretta indicazione della potenza impegnata (6,5 Kw, mentre aveva richiesto la potenza di 3,5 Kw)».
«Il cliente – illustra la nota – con numerosi reclami, aveva richiesto la verifica della funzionalità del contatore e di avere il contratto, concluso telefonicamente ma mai ricevuto. Il gestore privato evidentemente aveva assegnato una potenza maggiore rispetto a quella richiesta e quella precedentemente utilizzata nel mercato tutelato. Il gestore era rimasto in silenzio e inadempiente, ma continuava a pretendere il pagamento delle fatture contestate. E così il cliente, per scongiurare il distacco dell’utenza, aveva richiesto la rateizzazione dell’importo di 2.600 euro: il gestore, in spregio alle più elementari regole di diritto, in tutta risposta aveva proceduto con il distacco, senza alcuna comunicazione».
«A questo punto per l’utente grossetano è intervenuta la Confconsumatori – conclude la nota – ma il gestore non ha dato risposta al reclamo né aderito al tentativo di conciliazione. Pertanto il cliente ha deciso di adire il Giudice di pace di Grosseto per chiedere l’annullamento delle fatture illegittime e per ottenere il risarcimento del danno, avvalendosi dell’avvocato Anna Kapalina. Il Giudice di pace di Grosseto ha accolto la domanda, annullando le fatture e condannando il gestore a pagare 1.000 euro di risarcimento del danno per l’ingiusta sospensione del servizio».