GROSSETO – «#Solounminuto è un’iniziativa che le istituzioni cittadine potrebbero valorizzare» a dirlo è Marcello Campomori dell’associazione Grosseto al centro.
«Da due anni circa – spiega – faccio parte dell’associazione Grosseto al centro e devo riconoscere che il mio punto di vista sulla città è notevolmente cambiato. Infatti, ho potuto conoscere più da vicino la difficoltà in cui si trovano gli amministratori comunali nel dar corpo alle idee presentate in campagna elettorale. I passaggi istituzionali, a volte, costituiscono un ostacolo a rispondere con prontezza alle sollecitazioni che i fatti impongono anche in maniera improvvisa».
«Tuttavia – dice ancora Campomori – la volontà di costituire una rete di appassionati al miglioramento della nostra città ci ha fatto scoprire un esercito nascosto di persone che, instancabilmente, tentano di ricucire il tessuto sociale di questa nostra bella e, a volte, addormentata città. Il contatto sempre maggiore con questa vena sommersa e operosa ci ha portato ad aprire un cantiere di idee, incontri, riflessioni, progetti, in cui la preoccupazione maggiore è quella di riuscire a mettere in risalto quelle potenzialità su cui la comunità cittadina potrebbe far leva per dare un colpo d’ala e far diventare Grosseto una città con un volto riconoscibile. La storia ha voluto che questo volto corrisponda alla paziente costruzione del mosaico di provenienze che tutti noi sperimentiamo nella vita di tutti i giorni. Potremmo parlare di un melting pot maremmano ancora in fase di completamento».
«Lo spunto per trasmettere queste poche righe – aggiunge – l’ho ricevuto leggendo gli articoli dei giornali dei giorni scorsi in cui si parlava delle misure prese dall’amministrazione comunale per mettere ordine alla circolazione. In mezzo ai vari articoli ero sicuro di trovare la paziente, coraggiosa e costante testimonianza dell’iniziativa #Solounminuto (e della sua pagina Facebook), considerata da tanti come una perla di questa città. Un’iniziativa partita da Grosseto che ha avuto una diffusione in tutta Italia con un crescendo di segnalazioni che, addirittura, in alcuni comuni si è cercato di trasformare in un’applicazione che renda più fluida e immediata l’essenziale comunicazione tra cittadini e polizia municipale. Cito a titolo di esempio la campagna di controlli e sensibilizzazione #Solounminuto effettuata dalla Polizia Municipale di Riccione, di Misano Adriatico e di Coriano, le iniziative e la promozione della Polizia Municipale di di Carpi e delle Unioni intercomunali di Terre d’Argine e Terre d’Acqua, il plauso e i riconoscimenti della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Milano».
«Al di là di considerazioni tecniche – puntualizza Campomori – vale la pena sottolineare come una ricchezza di questo tipo, a Grosseto, possa incidere più sulla cultura civica che non sulle casse del Comune che, a giudicare dalle multe comminate, pare non essere così attento. Siamo di fronte ad una possibilità di crescita comune, per di più a costo zero, che varrebbe la pena valorizzare ed istituzionalizzare, per rendere più amabile il nostro vivere cittadino: una città inclusiva è più bella per tutti. Alla fine di questa riflessione mi domando se sia più disabile chi trovi la rampa occupata o chi consapevolmente abbia scelto di occuparla. Fino ad ora il peso dell’inclusione spesso è sulle spalle dei disabili che subiscono violenze meno eclatanti di quelle messe in risalto dalla cronaca, ma più sorde, continue e, purtroppo nell’indifferenza quotidiana».
«Come per ogni questione che con i volontari dell’associazione Grosseto al centro cerchiamo di approfondire – conclude – offriamo la nostra collaborazione a chi ha il mandato di amministrare la nostra città con la speranza che ogni parola detta insieme sia la madre di fatti nuovi».