GROSSETO – La politica deve ricominciare ad occuparsi di attività economiche fondamentali come l’allevamento, per la vita dei cittadini, per la tutela dell’ambiente e per mantenere i livelli di occupazione sul territorio.
Al grido di protesta che si leva dagli allevatori si deve sommare quello degli agricoltori perché, a parere della segreteria del PCI di Grosseto, sono oggetto di veri e propri strozzinaggio da parte della rete industriale che compra a prezzi stracciati latte e prodotti agricoli che poi i consumatori si ritrovano a pagare profumatamente nei diversi punti vendita.
Per il PCI governo e regione devono prendere posizioni chiare e provvedere a legiferare non soltanto norme che burocratizzano anche l’agricoltura ma leggi a sostegno di chi ha fatto una scelta nell’interesse di tutta la collettività e si dedica a lavori duri, impegnativi i quali oltre a regalarci prodotti sani, tutelano il territorio e l’ambiente.
Su queste basi la segreteria del PCI oltre a sostenere la lotta intrapresa dagli allevatori della Maremma a sostegno dei sardi e che pretendono, per la vendita del proprio latte, il riconoscimento di un prezzo equo che riconosca la dignità e l’importanza del loro lavoro, così come è stato, in passato, per il latte vaccino.
In questo momento di crisi per superarla non si può continuare ad investire per risanare i debiti del sistema bancario ma cominciare a premiare le attività lavorative che rilanciano l’economia e aiutano anche il sistema bancario, migliorando la qualità di vita di un intero contesto.
Ritornare ad occuparsi si allevamento e agricoltura non è fare un passo indietro ma guardare il futuro, perché il futuro è nelle attività più antiche e nobili quali allevamento e agricoltura.
Il PCI è quindi a fianco degli allevatori maremmani che manifestano e si uniscono alla protesta degli allevatori sardi e si rende disponibile per intraprendere tutte le azioni a sostegno concreto di questi lavoratori.
Il PCI di Grosseto si rende per questo disponibile ad un incontro con rappresentanti di allevatori e pastori, allargato anche lavoratori dell’agricoltura, al quale crediamo sia indispensabile la presenza anche delle associazioni di categoria, per portare e rafforzare le istanze che vengono da categorie troppo spesso dimenticate dalla politica presa solo a tutelare finanza e sistemi di potere che non sfamano le persone come invece fanno i duri lavori della terra e dell’allevamento.
Speriamo che la politica e le istituzioni facciano la loro parte nei confronti delle grandi industrie della trasformazione pagano che con cifre irrisorie sfruttano il lavoro, l’ambiente e levano dignità a chi lavora.