GROSSETO – Si preannuncia un importante tavolo di confronto quello di giovedì 14 febbraio dopo che ieri la protesta si è estesa dalle campagne alla Capitale dove in Piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, sono arrivati i pastori messi in ginocchio dalle speculazioni sulle quotazioni del latte e gli agricoltori colpiti dalle pesanti calamità con il dimezzamento del raccolto nazionale di olio di oliva, guidati dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
“Importanti risposte sono arrivate sul commissariamento del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano e sui sostegni per le perdite economiche ma valutiamo positivamente anche l’accelerazione dei tempi con l’incontro di giovedì prossimo al Viminale per affrontare concretamente la tragedia dei pastori sardi. Siamo grati anche per l’impegno ad intervenire rapidamente sulla grave crisi che sta travolgendo gli olivicoltori della Puglia colpiti dal dramma della xylella e delle gelate”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini al termine dell’incontro di ieri con il Vicepremier e Ministro degli Interni Matteo Salvini che ha fissato con il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio un nuovo tavolo per giovedì 14 febbraio alle ore 15 al Viminale sulla crisi del latte di pecora. Interventi di sostegno ai pastori per le perdite economiche, legate alla mancata produzione e ai bassi prezzi e la sospensione delle attività del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, finalizzata all’approvazione di un nuovo piano di produzione sono gli impegni presi dal Vicepremier Salvini durante l’incontro al Viminale al quale ha partecipato anche il sottosegretario all’Agricoltura Franco Manzato.
E’ a rischio – puntualizza la Coldiretti – un settore di eccellenza del made in Italy agroalimentare, che con la pastorizia garantisce presidio socio-economico e ambientale dei nostri territori. Il comportamento delle industrie alimentari – prosegue la Coldiretti – offende la dignità dei pastori sardi ed è contro le norme sulla concorrenza. Non sono veri imprenditori quegli industriali che scaricano i costi della loro incapacità di vendere il pecorino sull’anello più debole, i pastori.
Di fronte a questa situazione la Coldiretti, che continua la mobilitazione sino alla risoluzione dei problemi, metterà in campo tutte le azioni utili per garantire un prezzo equo ai pastori, comprese le necessarie iniziative giudiziarie per assicurare la corretta applicazione delle norme sulle relazioni commerciali – anche su specifico mandato degli allevatori – e assicurare la piena legalità del funzionamento del mercato del latte. Tutto ciò come previsto dalla vigente disciplina che impone il pagamento di prezzi non inferiori ai costi medi di produzione.