FOLLONICA – È una bella storia. Una di quelle storie e lieto fine, che scaldano il cuore. Una storia che affonda le radici nel passato e che arriva sino ai giorni nostri. Tutto è iniziato con una richiesta: una ragazza, in un italiano stentato, contattava il comune alla ricerca della donna che, tanti anni prima, aveva ospitato, salvandolo, il fratellino.
A raccontarlo è l’assessore del comune di Follonica Mirjam Giorgieri, che racconta: «Stamani ho visto che una persona aveva scritto nella posta privata della pagina Facebook del comune. All’inizio ho pensato si trattasse di quelle strane richieste per dare mutui agevolati che poi si rivelano truffe. Invece, leggendo con attenzione, e andando oltre gli errori ortografici dovuti a Google translator, ho capito che si trattava di una richiesta di aiuto. Un’ex bimba di Chernobyl, ora adulta, alla ricerca della follonichese che ha salvato la vita di suo fratello ospitandolo a casa sua, qui a Follonica».
I due fratelli sarebbero dovuti partire entrambi per l’Italia, come capitava negli anni scorsi, quando i bambini venivano da noi per fare il mare e respirare aria pulita, poi la ragazza si ammalò gravemente, e a partire fu solo il fratello, che fu ospitato per anni in una casa di Follonica.
«La ragazza ci ha detto che aveva avuto dei figli, così come anche il fratello, e che le avrebbe fatto piacere comunicarlo alla donna che aveva ospitato il fratello tanti anni prima. Non riusciva però a contattarla: il nome aveva un suono simile a quello della donna, ma non era quello, e anche l’indirizzo era parzialmente sbagliato, e così le lettere tornavano indietro».
L’assessore Giorgieri si è data subito da fare, e , parlandone in comune, è riuscita a risalire al vero nome della follonichese. «Quando l’abbiamo contattata per raccontarle questa storia si è commossa. Ricordava perfettamente Roman, lo aveva avuto ospite sino alla maggiore età». Mirjam Giorgieri ha dato il numero della donna alla ragazza, riuscendo così a chiudere il cerchio. «È stato bello riuscire a metterla in contatto con la persona che cercava e mi sono un po’ commossa anche io quando abbiamo rintracciato la signora» ha concluso.