GROSSETO – Legambiente ha lanciato ieri un appello per sostenere l’affermazione nel nostro Paese di un modello di sviluppo agricolo sostenibile. Il documento è stato già sottoscritto da ricercatori e docenti universitari e l’obiettivo dell’associazione ambientalista è quello di avviare un processo a supporto dell’agricoltura biologica, mettendo in evidenza l’importanza della ricerca scientifica e della sperimentazione nell’agroecologia.
“A seguito delle polemiche mosse nei confronti dell’agricoltura bio – spiega una nota dell’associazione – Legambiente ha deciso di chiarire in maniera inequivocabile il percorso da intraprendere anche attraverso le numerose esperienze virtuose attualmente in atto. Ciò senza criminalizzare chi ancora non si è avvicinato all’agricoltura bio ma, al contrario, evidenziando i benefici dell’agricoltura sostenibile sulla salute delle persone e sugli ecosistemi. Di contro, l’associazione è tornata a mettere l’accento sui danni che vengono provocato dall’uso dei pesticidi”.
“Obiettivo dell’appello – ha dichiarato Angelo Gentili della responsabile agricoltura di Legambiente – è di riuscire ad arrivare in breve tempo all’approvazione della legge sull’agricoltura biologica che al momento è all’esame del Senato. A questo scopo, il prossimo 18 febbraio al Centro congressi Cavour di Roma presenteremo il dossier Stop pesticidi. Stando ai fati dell’Ispra, in Italia all’anno vengono utilizzare 130.000 tonnellate di pesticidi, con una contaminazione nel 67% delle acque superficiali e nel 33% delle acque sotterranee.
“L’agricoltura intensiva – ha continuato Gentili – sta provocando danni ingenti, generando una progressiva e importante perdita di fertilità e di sostanza organica dei suoli. Insomma, la scienza parla chiaro ed è arrivato il momento di agire, mettendo fine anche a chi in Italia sostiene ancora gli Ogm e l’utilizzo dei pesticidi. Questo percorso gioca un ruolo cruciale anche nel dibattito in merito ai biodistretti che vede in prima linea anche la nostra Maremma. Per rendere competitiva la zona sud della Toscana è fondamentale puntare sull’agricoltura sostenibile e dare applicazione pratica al biodistretto che dovrà essere uno strumento attraverso il quale favorire e incentivare l’agricoltura biologica e biodinamica, supportando dal punto di vista tecnico le aziende che vogliono andare in questa direzione”.
“In Maremma – ha proseguito Gentili – sono già presenti molte realtà importanti nell’ambito dell’agricoltura sostenibile. Per tale ragione, è necessario fare rete e qualificare con ancora più forza questo settore anche attraverso il coinvolgimento degli enti locali. I biodistretti rappresentano un’opportunità notevole di crescita per l’intero territorio e la Maremma in breve tempo potrebbe diventare uno dei più importanti d’Italia. Diminuire le sostanze pericolose di sintesi – ha concluso Gentili – è l’unico traguardo a cui tendere e la Maremma ha tutte le carte in regola per farsi portatrice di questo importante messaggio.”