GROSSETO – «Che fine ha fatto il progetto degli orti urbani?» a chiederlo sono alcuni cittadini che avevano seguito il bando periferie che, tra le altre, prevedeva proprio la realizzazione di tre decine orti urbani.
Il progetto, per un importo complessivo di 130mila euro, finanziato per 90mila euro dalla Regione Toscana e per 40mila dalla Presidenza del Consiglio nasceva da un’iniziativa della Regione Toscana denominata “Centomila orti in Toscana”, e prevedeva la realizzazione di 30 orti urbani (ventisette di 49 metri quadri e tre di 38 metri quadri) nella zona dell’Alberino, in un’area comunale adiacente alla strada che da via Wagner porta all’argine del Fiume Ombrone.
«Il bando periferie è lo stesso che ha visto l’abbattimento delle ex terme di Roselle – continuano alcuni cittadini – ma degli orti non si è saputo più nulla. Ne sono stati realizzati solo 20, piccolissimi appezzamenti di meno di 20 metri quadrati ciascuno (quindi molto inferiori di quanto previsto in principio). E non sono mai stati assegnati, né è chiaro quali saranno i criteri di assegnazione». Sono stati però costruiti (o montati) i piccoli casottini in legno prefabbricati che dovrebbero servire da rimessa attrezzi e sementi.
Secondo il progetto originale ogni orto dovrebbe essere raggiungibile autonomamente da un vialetto pedonale, e dovrebbe essere dotato da un piccolo deposito per attrezzi e fornito di acqua irrigua. L’area, delimitata da una siepe, dovrebbe avere un accesso carrabile ed avere servizi igienici, un ufficio, uno spazio comune e un gazebo da utilizzare come centro di aggregazione e socializzazione degli assegnatari degli orti. Alcuni cittadini lamentano non solo la mancata assegnazione ma anche degrado in cui versa l’area.
Dal Comune fanno però sapere che il progetto non è sfumato: «La Croce rossa si è aggiudicata il bando regionale per il soggetto gestore degli orti urbani. Il bando, però, prevede che l’aggiudicatario presenti due polizze: responsabilità civile verso terzi e una contro gli infortuni. Questo ha di fatto allungato i tempi. Nelle settimane prossime è prevista la firma dell’atto, previa ricognizione degli orti, e conseguente avvio della gestione».