ROCCALBEGNA – «La centrale geotermica di Triana non è solo una questione toscana. Nei giorni scorsi, nella sala comunale di Acquapendente, si è svolto un incontro tra una rappresentanza del Comitato per la tutela del territorio di Roccalbegna ed i Sindaci dei Comuni laziali e umbri che sarebbero investiti dagli effetti della centrale geotermica di Triana, all’incontro erano presenti sindaci ed assessori di Acquapendente, Bolsena, Latera, Castelgiorgio, Farnese e Montefiascone» a farlo sapere una nota congiunta del Comitato per la Tutela del Territorio di Roccalbegna e della Rete Nazionale NOGESI (No Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante).
«La prima voce all’ordine del giorno ha visto come protagonista l’argomento “acqua” – illustra la nota – affrontando poi anche le problematiche relative alle emissioni in atmosfera di metalli pesanti (Mercurio, Arsenico, Antimonio, Uranio, Cesio, Torio, etc.) oltre a quelle di Ammoniaca e di Anidride Solforosa che in atmosfera formano polveri sottili, ad aggravare la presenza di polveri sottili direttamente emesse dalla centrali geotermiche a tecnologia flash dello stesso territorio. Il geologo professor Andrea Borgia ha fatto presente ai partecipanti di questo incontro che “dall’analisi della documentazione prodotta da Enel per la Centrale di Latera, si evidenzia che la ricarica dell’acquifero geotermico di Latera proviene in gran parte dagli affioramenti carbonatici a ovest e nordovest di Sorano, Castell’Azzara e Roccalbegna. Questi affioramenti sono gli stessi che alimentano i campi geotermici dell’Amiata ma in particolare l’acquifero geotermico che la Centrale di Triana andrebbe a sfruttare. Se quindi l’alimentazione profonda da ovest-nordovest al campo geotermico di Latera viene a mancare, tale alimentazione dovrà necessariamente venire da est e cioè dal Lago di Bolsena, drenando ulteriormente le risorse del lago”»
«Durante la grande siccità del 2017 è balzato agli occhi di tutti il preoccupante abbassamento del livello del lago di Bolsena – spiega la nota – evidenziando la fragilità dei naturali equilibri degli acquiferi che lo alimentano. L’importanza della tutela di questa importante risorsa è stata ribadita da tutti i sindaci presenti all’incontro che hanno convenuto insieme di collaborare con i comitati dei territori coinvolti, creando una alleanza per la difesa del territorio. E’ evidente ormai che l’opposizione alla geotermia speculativa ed inquinante non proviene, citando alcune recenti dichiarazioni pubbliche, “solo da un piccolo gruppo di ambientalisti che insistono a dire sempre no”, bensì alla luce delle reali problematiche per interi territori non industrializzati, a ribadire un deciso no a queste forme di speculazione, sono anche gli amministratori dei territori stessi, non solo appartenenti alla regione Toscana».
«Il Comitato per la Tutela del territorio di Roccalbegna – conclude la nota – riporta con soddisfazione il supporto dei comuni laziali e umbri confinanti e, proseguendo il lavoro di sensibilizzazione alla cittadinanza, auspica una decisa presa di posizione anche dagli altri comuni toscani confinanti con Roccalbegna riguardo allo scellerato progetto dell’ennesima inutile centrale geotermica, denominata Triana».