GROSSETO – L’Anpi ricorderà le vittime delle foibe con un’iniziativa domenica 10 febbraio dalle 16 alle 19 in piazza Dante. All’appuntamento saranno presenti i vertici nazionali dell’associazione con Valerio Strinati.
«La legge n. 92 del 2004, istitutiva della Giornata del Ricordo – dice l’Anpi in una nota – nell’articolo 1 assegna a questa solennità civile il fine di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale” o “confine italo-sloveno”, un confine non solamente italiano, terminologia che ne contestualizza storicamente la vicenda nel rapporto tra popoli e stati lungo quel confine accidentato e “mobile” per tutto il primo Novecento»
«Ciò è quanto convenuto dalla Commissione Italo-slovena dei primi anni 2000 – prosegue la nota – per noi dell’Anpi, fuori da pregiudizi, polemiche e strumentalizzazioni, che hanno caratterizzato più di sempre il dibattito politico di quest’anno, l’obbiettivo principale è ristabilire per quanto possibile la verità storica. Le foibe sono un eccidio maturato per la guerra voluta dal nazismo e dal fascismo. Nella “proposta del Manifesto dell’Antifascismo Maremmano”, proposto dall’Anpi grossetana per i prossimi “Stati generali dell’Antifascismo”: “il dramma delle foibe non è separabile dai crimini commessi dai fascisti oltre il confine italo-sloveno con la loro ‘italianizzazione forzata’ dei territori occupati. Ma dobbiamo anche dire che la reazione degli antifascisti jugoslavi, tanto più se ha coinvolto innocenti, è estranea ai nostri valori. I tempi erano quelli che erano, ma i colpevoli dovevano essere perseguiti in altro modo”. I responsabili non sono stati legalmente individuati e perseguiti. Se ai partigiani dell’esercito di liberazione del maresciallo Tito va riconosciuto il merito di aver contribuito alla sconfitta del nazismo e del fascismo, ciò non vuol dire che ne dobbiamo giustificare comportamenti illegali anche in tempi di guerra. Per noi al crimine si deve sempre rispondere con la legalità, che è un valore fondamentale per l’Anpi e per la nostra Costituzione».
«Nello stesso modo – prosegue Anpi – il successivo esodo dei profughi istriani, fiumani e dalmati fu la conseguenza della stessa guerra, voluta dai fascisti, i cui esiti rovinosi per l’Italia comprendono le sofferenze dei quei profughi nella storia accidentata del confine italo-sloveno senza che fossero risolti i problemi di convivenza tra le popolazioni italiane e slave. Ricordiamo che il nazionalismo e la dittatura hanno sempre portato alla guerra. L’Anpi è contraria alla guerra, proprio a partire dal contributo di sangue che i partigiani italiani di ogni orientamento politico hanno pagato per la liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione dell’esercito nazista. Quindi la nostra presenza in piazza significa la lotta unitaria per la pace e per l’affermazione dei valori che la alimentano: la dignità dell’essere umano, chiunque egli sia; la libertà; la democrazia; il lavoro per tutti; la giustizia sociale; l’uguaglianza; la collaborazione internazionale. Sono valori sanciti dalla nostra Costituzione Repubblicana, democratica e antifascista. Occorre sconfiggere il razzismo e i fomentatori di odio, la xenofobia e le crescenti differenze sociali, che hanno sempre generato conflitti, lutti e tragedie, affinché gli orrori del passato non si ripetano nel futuro».
«È necessario lottare per un mondo migliore – conclude la nota – fondato sulla convivenza civile tra i popoli. Ci vediamo in Piazza Dante per affermare questi valori domenica 10 febbraio dalle 16 alle 19. La manifestazione sarà conclusa da Valerio Strinati del Comitato Nazionale Anpi, uno degli estensori del documento Anpi “Il confine italo-sloveno”».