GAVORRANO – Il gruppo politico di maggioranza Gavorrano Progressista, che sostiene il sindaco Andrea Biondi, interviene sul Decreto Sicurezza, la nuova legge su sicurezza e immigrazione firmata da Matteo Salvini, e presenta una mozione, a firma della consigliera Silvia Rossetti, da inoltrare al governo, alla presidenza della Repubblica, ai parlamentari del territorio e ai sindaci della provincia di Grosseto. Il documento, che contiene alcune linee guida e proposte sul tema dell’immigrazione e accoglienza, verrà discusso da tutto il consiglio comunale durante la prossima seduta.
«Con l’entrata in vigore della nuova legge –scrive Gavorrano Progressista -, circa 12mila migranti, nel paese con un permesso umanitario, perderanno il diritto all’accoglienza e si ritroveranno in strada, senza alcun aiuto. Persone seguite, curate, con percorsi di integrazione ben avviati, diventeranno invisibili e andranno a rinforzare le fila dei disperati che popolano il nostro paese. Costretti a vivere in un limbo che li mette in balia di malavita e approfittatori. “La pacchia è finita” ripete Salvini, secondo cui ci sarebbero ragioni di sicurezza ed economiche dietro a tali scelte. Secondo noi di Gavorrano Progressista invece è la peggiore propaganda che si sta trasformando in legge. La propaganda più infima, cioè quella che fa leva sulle paure dei cittadini. Quel modo di fare politica da noi lontano che stimola gli istinti più beceri e cattivi della nostra società».
«Questo provvedimento – sottolineano – arriva in un momento in cui, grazie alle politiche dell’ex titolare dell’interno Marco Minniti, si registra il maggior calo di arrivi via mare da otto anni a questa parte, è infatti un dato oggettivo il calo di 23.371 sbarchi nell’anno 2018, l’80 per cento in meno rispetto al 2017. Un numero questo su cui riflettere, un risultato raggiunto senza “chiudere porti” e senza essersi messi sulla coscienza la vita di centinaia di persone. Salvini tenta di fare suo il lavoro portato avanti da altri, le politiche leghiste avranno l’effetto contrario e tutto per cinica convenienza politica dello stesso Salvini».
«Con la nostra mozione –conclude il gruppo consiliare di maggioranza- vogliamo dire chiaramente che siamo contro un decreto che riteniamo insensato, discriminatorio e propagandistico. Vogliamo affermare con convinzione di sostenere le azioni di contrasto portate avanti dalla Regione Toscana e da tutti gli altri enti che mirano a combattere tale provvedimento. Gavorrano è terra di minatori, fatta di fratellanza e solidarietà».
Nel dettaglio la mozione, che verrà presentata al prossimo consiglio comunale, chiede «Al governo di istituire un tavolo di concertazione con l’Anci al fine di valutare la modifica della Enormativa in essere, tenuto conto delle ricadute concrete sulle realtà locali, in termini economici, sociali e rispetto alla sicurezza dei territori e di ampliare l’accoglienza Sprar rendendola obbligatoria per tutti i comuni allo scopo di distribuire sul territorio proporzionalmente ai residenti, i richiedenti asilo, onde evitare situazioni inaccettabili come quelle vissute dalla frazione della Castellaccia fino a qualche mese fa; oppure in alternativa istituire un nuovo sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, a controllo diretto delle amministrazioni locali, in modo da garantire con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, un utilizzo trasparente dei fondi e interventi di “accoglienza integrata e partecipata” che superino la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di formazione e inserimento lavorativo e socio-economico»
«Chiede – inoltre – al Ministro dell’Interno, al governo nazionale e al parlamento di presentare nuove misure di legge che contemplino la possibilità per tutti i sindaci italiani di conoscere con certezza il numero dei richiedenti asilo effettivamente presenti sul territorio, attraverso l’iscrizione all’anagrafe; a promuovere iniziative di interesse sociale che abbiano l’obiettivo di sostenere la cultura dell’accoglienza, diffondere informazioni sui fenomeni migratori e sugli effetti del decreto, sensibilizzare i cittadini rispetto all’importanza dell’integrazione sociale, anche attraverso collaborazioni con altri enti e associazioni del territorio con l’obiettivo di dare vita a progetti finalizzati al coinvolgimento dei richiedenti asilo nella vita della comunità, nel volontariato sociale e nella gestione e cura dei beni pubblici e a promuovere e aderire ad ogni iniziativa che il consiglio delle autonomie locali potrà intraprendere»