GROSSETO – Partecipazione, confronto e migliore qualità, questi i cardini su cui si basa l’attività della Commissione mista conciliativa (CMC), istituita presso l’Asl Toscana sud est, recependo le direttive regionali.
Spetta alla CMC la valutazione delle istanze dei cittadini che si dichiarano insoddisfatti della risposta ottenuta dal primo livello di tutela, cioè dall’Urp – Ufficio per le Relazioni con il Pubblico, e in generale l’esame delle problematiche relative a reclami ricorrenti dalle quali emerga la necessità di riflessioni più approfondite in merito all’organizzazione, funzionamento, qualità e sicurezza dei servizi.
Sulla base di quanto previsto dalla Regione, le funzioni della Commissione sono a garanzia della trasparenza e della tutela dei cittadini, per promuovere attivamente il miglioramento della qualità dell’organizzazione sanitaria e socio-sanitaria.
In particolare, secondo quando ribadito nella delibera aziendale n. 91 del 28 gennaio 2019, la finalità dell’organismo è quella di coadiuvare l’Azienda nella gestione di controversie e conflitti relazionali al fine di giungere ad una decisione condivisa dalle parti. La Commissione di fatto ha un ruolo di mediazione che esercita attraverso l’analisi dei fatti e l’individuazione delle cause che hanno limitato o negato per esempio il diritto alla prestazione sanitaria, al fine di contribuire al loro superamento. Opera in stretta connessione con l’Urp, occupandosi della corretta informazione al cittadino sugli strumenti di tutela e di ascolto.
Composta da 7 membri, oltre al presidente, individuato dal Difensore civico regionale, è articolata così: tre rappresentanti della associazioni di tutela e volontariato accreditate presso l’Asl, designate dal Comitato di partecipazione aziendale, tre dipendenti dell’Azienda.
“Ritengo che la Commissione mista conciliativa sia un importante strumento per valutare il livello dei servizi e che dimostra attenzione per il cittadino, mettendosi in ascolto dei suoi bisogni e aspettative anche attraverso l’opera delle associazioni di tutela e volontariato, portatrici delle loro istanze – afferma la dottoressa Manuela Morini, direttore della Commissione e dell’UO Integrità, Tutela e Partecipazione della Sud est -. Il suo ruolo è determinante per creare un canale di comunicazione attraverso il quale dare voce ai pazienti e individuare le aree dove è necessario intervenire per migliorare”.