GROSSETO – “Certezze per i territori geotermici toscani: non più prorogabile il decreto FER2 per gli incentivi” inizia così l’appello del senatore di Forza Italia, Roberto Berardi, che chiede al vice premier Luigi Di Maio una sostanziale marcia indietro sulla decisione di non concedere incentivi per lo sfruttamento dell’energia geotermica.
«Mancano quattro giorni all’approvazione da parte del Consiglio Regionale della Toscana della Legge sulla geotermia – dice ancora Berardi – una legge senz’altro innovativa nel panorama nazionale poiché la Toscana è l’unica regione in cui viene svolta attività geotermoelettrica. La citata legge dal titolo “Disposizioni in materia di geotermia”, ha lo scopo di coniugare gli aspetti ambientali dello sfruttamento della risorsa allo sviluppo economico ed occupazionale dei territori interessati dall’attività geotermica. Mentre la Toscana va avanti nello sviluppo di un modello ispirato all’economia circolare, ma anche alla promozione dell’impiego delle migliori tecnologie disponibili sul mercato per la mitigazione degli impatti ambientali e sulla salute umana, il Governo cade in contraddizione”.
“Sono già passati diversi mesi dall’emanazione della bozza di decreto Fer 1 (il decreto ministeriale di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili) e il ripristino degli incentivi alla geotermia non ha trovato ancora una soluzione; tuttavia – spiega il senatore azzurro – il Ministero dell’Ambiente ha da poco destinato cinque milioni di euro allo sviluppo di un progetto di geotermia ai Caraibi (progetto Sustainable Energy Facility for the Eastern Caribbean, in atto dal 2016, con 86,5 milioni di euro di risorse finanziate dalle Nazioni Unite). Prendo atto della volontà del Governo di dare priorità a progetti internazionali piuttosto che dedicare tempo e risorse alla geotermia di casa nostra”.
“In attesa che il Governo pensi alle questioni domestiche e predisponga il secondo decreto andiamo perdendo la fiducia dei cittadini e delle imprese – sottolinea Berardi – qualora la geotermia toscana non venisse incentivata, gli effetti nel distretto geotermico sarebbero drammaticamente evidenti: secondo le stime delle amministrazioni locali, si passerebbe dagli attuali 350 milioni di euro investiti annualmente da Enel Green Power a circa 80 milioni, cioè si determinerebbe una paralisi del settore con conseguenze devastanti in termini di perdita di posti di lavoro, sia in Enel che nell’indotto”.
“Questo trattamento non è accettabile per i territori come il Monte Amiata o la Val di Cecina: il Ministero dello Sviluppo economico provveda quanto prima ad accogliere le richieste dei Sindaci dei territori geotermici. Ne va dello sviluppo e dell’occupazione dell’unica regione italiana in attività geotermica.