GROSSETO – «Le imminenti elezioni del Consiglio provinciale sono in questi giorni diventate spunto per un momento di interessante riflessione, utile ad analizzare alcuni mutamenti, o forse dovremmo dire aberranti mutazioni, della politica locale e cittadina». Inizia così la nota dell’onorevole Mario Lolini della Lega che interviene sulle elezioni provinciali del 10 febbraio prossimo, esprimendo una dura critica alla lista Civiche di Maremma e soprattutto al suo ideatore il consigliere comunale di Passione Grosseto Rinaldo Carlicchi.
«Un protagonista da cui partire per raccontare quello che sta avvenendo nel sottobosco delle alleanze da gestione in stile Prima Repubblica è certamente Maremma Migliore, gruppo col quale la Lega, in passato, ha trovato spesso vicinanza di intenti e somiglianza di contenuti. Maremma Migliore, che ha abbracciato più volte quei valori e quegli ideali che sono anche i nostri, oggi, ci sorprende in negativo: Francesca Pepi, infatti, delude quando si allontana da quella identità e da quelle convinzioni per intraprendere un percorso strampalato e bizzarro, che male si spiega se non ricorrendo a motivazioni di opportunismo più che di opportunità politica. Spiace vedere la giovane Pepi, che poteva avere un interessante futuro politico, cooptata nell’equipaggio di Rinaldo Carlicchi, le cui strambate politiche sono quantomeno discutibili. Carlicchi dimostra, ancora una volta, di essere solo interessato ad accordi e accordicchi stretti più contro qualcuno che a favore dei cittadini. Nel farlo, rinnega senza pudore la sua attuale posizione – peccato veniale – ma ancor peggio contraddice il suo passato, anche recente, zeppo di invettive e denunce contro una certa destra fascista e nostalgica».
«Curioso che Carlicchi, censore solerte dell’amministrazione comunale perché tacciata proprio di quelle nostalgie, oggi si apparenti senza troppo pudore con un gruppo che ha al suo interno il Fronte Nazionale. Ma, forse, tutto questo sorprende molto poco, sopratutto i tanti che conoscono la bulimia di protagonismo di Carlicchi, e di quelle figure di cui Carlicchi è il braccio armato».
«Stupisce invece, e molto, in questo quadro confuso e incoerente in cui Carlicchi, pur di agitare le acque, stringe accordi con forze fino ad oggi da lui contestate per il loro estremismo di destra e poi, senza vergogna, chiede i voti a quei consiglieri e a quei sindaci di centrosinistra del territorio che si definiscono convintamente antifascisti, la solerzia con cui qualcuno di questi sindaci e consiglieri ha sottoscritto, appoggia e promette che voterà una lista che ha al suo interno forze di destra dichiaratamente sovraniste».