GROSSETO – «A seguito dell’intervento dell’onorevole Lolini, siamo obbligati a dare alcuni chiarimenti». Inizia così la nota con cui il direttivo di Maremma Migliore risponde alle dichiarazioni del deputato della Lega intervenendo sulle prossime elezioni provinciali.
«Certo che la confusione regni sovrana nella politica grossetana – si legge nella nota – é un fatto incontrovertibile: Lolini parla di prima Repubblica e di comportamenti censurabili di Maremma Migliore e del suo consigliere Francesca Pepi dimenticando però i suoi trascorsi in “An”, quando veniva appellato da tutti “Amintore “ con chiaro riferimento al noto statista democristiano».
«La nostra consigliera non si è mai allontanata da quei valori che cita Lolini, piuttosto lo stesso ricordi quella che è stata la lunga gestazione della coalizione del cosiddetto centrodestra e il governo della città degli ultimi 2 anni e si faccia un esame di coscienza per vedere chi si è allontanato non rispettando le più elementari regole della sana politica. Ai cittadini nel 2021 la sentenza».
«Da anni – continua la nota – molti degli appartenenti a Maremma Migliore hanno adottato il motto: né destra, né sinistra, italiani, e nella fattispecie maremmani (destra e sinistra sono categorie antistoriche divisive dei popoli), quindi il goffo tentativo di definirci fascisti e nostalgici ci fa solo sorridere, come ci fa sorridere, anche se viviamo tempi tragici per il nostro popolo, la definizione di estremisti: in tempi estremi ci vogliono idee estreme che in quanto tali andrebbero valutate e ragionate insieme, come democrazia richiederebbe».
«Anche questo non è stato fatto da parte di quella maggioranza, sindaco compreso e primo artefice, di cui fa parte l’onorevole Lolini ed è per questo e per rispetto dei cittadini di Grosseto e di noi stessi, che a suo tempo abbiamo deciso di abbandonare la coalizione».
«Ultimo, ma non ultimo, il “sovranismo”: non abbiamo mai nascosto l’anima sovranista e localista della nostra lista civica e su questo ultimo termine vogliamo porre l’attenzione. La civicità consente di andare oltre le vecchie ideologie permettendo a persone provenienti da ambiti diversi che tengono al proprio territorio, di unirsi perché accomunati da un progetto condiviso».
«Capiamo che sia difficile contemplare l’idea di una politica in cui contino le idee condivise e no le appartenenze politiche, ma è quella la politica a cui aspiriamo noi».