FOLLONICA – Sono molte le reazioni della politica in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato sull’Inceneritore di Scarlino.
«La sentenza impone delle considerazioni politiche inevitabili – afferma Sandro Marrini, coordinatore provinciale Forza Italia Grosseto -: lo stop all’impianto anche stavolta arriva dai giudici e non dall’ente preposto a tutelare la salute dei cittadini, la Regione Toscana. I tribunali continuano a dare ragione alla popolazione che da anni sostiene la propria contrarietà all’inceneritore con motivazioni forti, e di contro il centrosinistra, prima alla guida della Provincia di Grosseto poi come Regione Toscana, insiste nel concedere le autorizzazioni necessarie all’attività dell’impianto».
«È innegabile: la giunta regionale non ha ascoltato le richieste dei cittadini di Follonica e Scarlino e non ha ritirato la delibera con cui autorizzava, per la seconda volta, l’avvio all’impianto – prosegue Marrini -. Non sono servite neppure le minacce del sindaco di Follonica, esponente della stessa area politica che amministra la Regione, di uscire dal Pd se non si fosse fatto un passo indietro, così come non ha avuto seguito la mozione del consigliere regionale dello stesso partito, Leonardo Marras, in cui chiedeva sempre la revisione dell’autorizzazione concessa alla Scarlino Energia. La Regione non si è mossa e l’autorizzazione è rimasta valida fino alla sentenza del Consiglio di Stato».
«Ora lo stesso Marras chiede nuovamente alla sua giunta di tornare sulla decisione presa, non ricordandosi forse che era presidente della Provincia di Grosseto all’epoca delle prime autorizzazioni concesse all’impianto, quando appunto era l’ente provinciale ad avere la competenza in materia ambientale. Da quegli atti iniziò tutto: perché allora l’inceneritore poteva funzionare e ora è “un ferrovecchio”? Perché si è costretto i comitati ambientalisti e due Comuni a pagare avvocati e tecnici per portare avanti una battaglia che poteva non esistere? E in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che farà il sindaco di Follonica rispetto al suo partito? Vale ancora oggi la promessa fatta ai cittadini di prendere posizioni forti contro il Pd se la Regione non avesse cambiato idea sull’inceneritore? Hanno vinto i cittadini, ma ha perso, clamorosamente, il Pd».
«Con la sentenza del Consiglio di Stato abbiamo finalmente la possibilità di pronunciare la parola fine in merito alla questione dell’inceneritore di Scarlino» sottolineano Gesuè Domenico Ariganello, segretario provinciale Partito democratico e Grosseto, e Paolo Bicicchi, membro della segreteria provinciale del PD con delega al lavoro.
«Che quell’inceneritore non fosse da riattivare lo abbiamo detto in più di una circostanza, appoggiando i cittadini nella loro giusta battaglia. Quell’inceneritore rappresenta un pericolo per la salute della popolazione e una minaccia per l’ambiente e su questo il Coordinamento provinciale del Partito Democratico di Grosseto non ha mai avuto dubbi. La sentenza pertanto rappresenta una svolta epocale che ci consente di cambiare passo e di uscire dal dibattito sterile che si era creato nell’ultimo periodo. L’inceneritore di Scarlino appartiene al passato. Adesso, è necessario ragionare in merito ad uno sviluppo sostenibile della zona, elaborando politiche volte alla crescita dell’economia locale del tutto compatibili con il contesto ambientale in cui devono trovare applicazione. Il Partito Democratico locale continuerà ad essere al fianco della popolazione anche nella fase di individuazione delle soluzioni attraverso le quali fare fronte al problema occupazionale. E adesso con una spinta in più e con la forza di una sentenza che deve essere considerata un punto di ripartenza non solo per le popolazioni di Scarlino e Follonica ma per l’intera Maremma».
«Finalmente – ha dichiarato Ariganello – abbiamo voltato pagina. L’inceneritore di Scarlino deve essere definitivamente archiviato come facente parte del passato della nostra terra. Dovere della politica è quello di riuscire a tracciare un percorso attraverso il quale consentire alle comunità di vivere bene e svilupparsi in maniera positiva. Per tale ragione, abbiamo sempre detto no all’inceneritore e oggi ci diciamo felici della sentenza del Consiglio di Stato e della battaglia vinta dai territori. Adesso dobbiamo ripartire e farlo insieme. Il Partito democratico c’è ed è deciso a continuare a combattere solo ed esclusivamente nell’interesse dei cittadini».
«Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato pubblicata in data odierna – continua Bicicchi – crediamo che la nostra proposta avanzata in data 7 giugno 2018 in merito alla ricollocazione dei lavoratori di Scarlino Energia, torni ad essere tuttora valida. Ribadivamo allora e torniamo a ribadire oggi che è necessario che, congiuntamente alle organizzazioni sindacali e con il sostegno di tutti gli enti locali ed istituzionali territoriali interessati, venga immediatamente richiesta alla Regione Toscana la riattivazione del tavolo di unità di crisi con l’obiettivo dichiarato di far sì che, tra le OO.SS e la società, siano concordate le modalità per la ricollocazione dei lavoratori nell’ambito delle società costituenti la stessa Scarlino Energia per restituire certezze ai lavoratori ed alle loro famiglie».
Il PD di Follonica e Scarlino considera la sentenza del consiglio di Stato «L’atto che sancisce definitivamente l’incompatibilità dell’inceneritore col nostro territorio. Ringraziamo i sindaci e i consiglieri comunali che hanno tenuto dritto il timone a tutela dei cittadini. Chiediamo che la Regione Toscana prenda atto della sentenza e in autotutela revochi la ultima autorizzazione rilasciata perché come scritto dal Consiglio di Stato è dettata da illogicità e incongruità. Quindi ci associamo a quanto già richiesto dai due comuni che con la Regione si istituisca un tavolo permanente per il problema del ricollocamento occupazionale di quell’azienda».
«Da troppo tempo i lavoratori vivono in una situazione di precarietà e mancanza di prospettive – affermano Luca Niccolini e Cinzia Tacconi -. Su questo tema sollecitiamo il presidente Rossi ad attivarsi immediatamente coinvolgendo i comuni di Scarlino e Follonica. Infine vediamo delle prese di posizione di partiti che, dopo il letargo, si svegliano in vista della campagna elettorale e cercano di darsi visibilità affidando colpe ai Pd locali: piove PD ladro! Sui temi ambientali e sulle politiche della piana del casone noi ci siamo sempre stati e sempre ci saremo a differenza di altri e non accettiamo lezioni».