FOLLONICA – «Il partecipato convegno che il sindacato Cisl ha organizzato a Follonica sabato scorso aveva il compito di analizzare e discutere ad ampio raggio del futuro del polo industriale di Scarlino nella sua interezza. Rifondazione Comunista auspica certamente un consolidamento dell’attività industriale del polo di Scarlino. Con l’obiettivo di creare ricchezza e confermare i posti di lavoro, mirando a crearne di nuovi nel rispetto di tutta la normativa vigente, tutelando la sicurezza e i salari dei lavoratori, il rispetto dell’ambiente e conseguentemente della salute dei cittadini». Così si legge nella nota di Rifondazione Comunista Follonica che parla del futuro del polo industriale di Scarlino e della recente sentenza sull’inceneritore.
«Il nostro è un territorio che ha vocazioni diverse (turismo, cultura, sport) che devono essere valorizzate e integrate tra loro. Insieme possono diventare motore di una forte rinascita economica e sociale. Siamo altresì consapevoli che non possiamo fare meno dell’industria, autentico patrimonio comune e storico del nostro territorio».
«Il convegno ha inoltre stuzzicato l’attenzione mediatica perché, da programma, si sarebbero trovati di fronte il sindaco Andrea Benini, contrario alla riattivazione dell’inceneritore nella piana di Scarlino, ed i vertici di Scarlino Energia, proprietari dell’impianto».
«Rifondazione Comunista da sempre è contraria alla pratica dell’incenerimento dei rifiuti, ritenendola ormai superata. Non ci limitiamo, come fanno alcuni partiti, a dire furbescamente “No all’Inceneritore di Scarlino, ma Sì all’Incenerimento, purché non avvenga nella Piana del Pecora”. Rifondazione Comunista, che al contrario di alcuni partiti come ad esempio Forza Italia e Lega Nord che a livello nazionale vogliono l’incenerimento, preferisce un sistema integrato della gestione dei rifiuti, che vada verso una loro riduzione in fase di produzione e di un loro successivo riciclo e riuso. Queste attività, se organizzate bene con l’utilizzo dei più innovativi strumenti tecnologici, permetterebbero non solo una gestione ambientalmente più sostenibile ma anche un aumento dei posti di lavoro».
«Per questo abbiamo apprezzato le parole del sindaco Benini, che coraggiosamente si è esposto, ribadendo la propria posizione e dichiarando che “l’inceneritore non può far parte del polo industriale di Scarlino.” Parole importanti che sosteniamo. E che trovano finalmente soddisfazione grazie alla recente sentenza del Consiglio di Stato, che “boccia” l’inceneritore, dando ragione in primis al Comitato per il No e ai tanti cittadini che in questi anni si sono impegnati contro l’incenerimento».
«Spetterà alla politica tutta prendersi cura del futuro di tutti i lavoratori dell’inceneritore affinché non vengano lasciati soli e possano essere ricollocati in luoghi di lavoro dignitosi. Solo tenendo insieme lavoro, salute ed ambiente si può programmare una vera rinascita del territorio».