GROSSETO – Doveva essere un giorno speciale e invece si è trasformato in un incubo. A distanza di mesi il racconto di Claudia (il nome è di fantasia) è ancora vivido e nitido come se tutto fosse appena avvenuto. Certe cose sono impossibili da dimenticare, difficile mettersele alle spalle. «Avrei potuto urlare, e invece non l’ho fatto, non so perché» racconta, quasi incredula.
Sì, perché quando capitano certe cose, la reazione che si ha, a volte, lascia stupite persino noi. Claudia è giovane, poco più di 20 anni, e ancora più giovane è la sua ragazza. Anche per questo, forse, ha impiegato un mese prima di decidersi a denunciare. Perché ammettere, anche con se stessa, che qualcosa era successo è stata dura.
Tutto è successo alcuni mesi fa, in occasione di un’importante ricorrenza «Con la mia ragazza eravamo ospiti di una struttura ricettiva, in provincia di Grosseto. La sera e il giorno successivo avevamo organizzato una grande festa, con amici e parenti. Il giorno prima siamo andate a pranzo in quella stessa struttura, solo io e lei. Ci hanno proposto un massaggio, un servizio, quello dei massaggi benessere, che è tra quelli offerti dalla struttura stessa».
La prima ad entrare è stata la fidanzata di Claudia «Quando è uscita, dopo meno di un’ora, l’ho vista un po’ strana; mi ha detto che il massaggio non le era piaciuto, che il massaggiatore aveva messo le mani dove non doveva. Sono entrata, ma non avevo paura. Era un massaggio total body, mi sono stesa sul lettino con l’asciugamano e gli slip e ha preso a toccarmi». L’uomo, secondo il racconto di Claudia, le ha steso le braccia lungo il corpo e ha iniziato a strusciare le parti intime contro le sue mani «Quando mi ritraevo mi risistemava le braccia a proprio piacimento, dicendo che era tutto normale. Poi ha iniziato a massaggiarmi le gambe “per riattivare la circolazione” ma le sue mani sono arrivate sino ai glutei. Mi sono irrigidita e mi ha detto di voltarmi supina. Si è messo dietro di me e mi ha chiesto di abbassare l’asciugamano, per massaggiare lo sterno, ma dopo poco ha iniziato a passare le mani sui seni: mi sono immobilizzata, avrei potuto urlare, in altre stanze vicine c’erano altre persone, ne sentivo le voci; ho avuto paura, ero come paralizzata, lui si è sentito libero di andare avanti, e mi ha penetrato con le dita per poi tentare il sesso orale» a questo punto la ragazza si è ritratta e lui ha chiesto se fosse sicura “di voler smettere”.
«Quando mi sono seduta sul lettino lui mi è venuto contro con i pantaloni abbassati. Al mio rifiuto mi ha chiesto cosa era che mi bloccava, mi ha detto che una cosa del genere non gli era mai successa con nessuna, prima sembrava esaltato, mi guardava con uno sguardo di sfida, poi è trasfigurato, e se ne è andato, continuando a ripetere “non mi era mai successo”. Sono uscita dalla stanza dei massaggi, la mia ragazza ha visto che ero stravolta, ho inventato che non mi sentivo bene e non le ho detto nulla sino al giorno dopo. Ho pensato a lungo se denunciare, temevo per me, lui sapeva dove abitavo, temevo ritorsioni. Poi un mese dopo ho preso coraggio e fatto denuncia. Con me è venuta anche la mia fidanzata».
«Perché lo racconto adesso – prosegue – ? Perché mi sono sentita molto offesa dalla vicenda della donna che ha denunciato un falso stupro. Dopo quel che è successo lui continua a vivere la sua vita come sempre, mentre io vivo la mia nel panico: noi donne non siamo al sicuro. Chi, per un momento di celebrità, strumentalizza la diffusa paura del diverso e inventa certe cose si prende gioco di chi ha veramente subito una violenza, anche da parte di italiani, vedendosene la vita rovinata».