GROSSETO – Anche a Grosseto si presenta il comitato a sostegno della mozione per Nicola Zingaretti segretario. A dare la propria benedizione è arrivato in Maremma anche Valerio Fabiani, già candidato alla segretaria regionale contro la “renzianissima” Simona Bonafè. Ad accoglierlo il delegato provinciale della mozione Simone Baricci e il portavoce Claudio Boccini. Il tema, così come era stato anche per le recenti mozioni Orlando nell’ultimo congresso nazionale e quella Fabiani per quello regionale, la parola d’ordine rimane quella della discontinuità.
«Zingaretti – ha detto Fabiani – è l’unico che può garantirla, gli altri candidati invece sono legati in un modo o nell’altro ai dirigenti che hanno condotto il partito fino ad oggi».
«Sia chiaro – ha aggiunto Fabiani – il giorno dopo le primarie non ci sarà nessuna caccia alle streghe anche in riferimento ai ruoli e alle rappresentanze nel partito. Con questo congresso non si mettono in discussione le segreterie provinciali o comunali. Bisogna superare la logica della presa della Bastiglia, che quando c’è un congresso si corre per prendersi tutto. Bisogna tornare ad avere spirito di partito e, lo dico anche con parole più semplici, a volersi bene.»
Ma chi sono i firmatari della lettera a sostengo di Zingaretti? Ecco alcuni nomi, tra questi ci sono alcuni sindaci
Michele Agostini (Grosseto)
Federico Badini (Castel del Piano)
Federico Balocchi (Santa Fiora)
Mauro Barbini (Orbetello)
Simone Baricci (Grosseto)
Juri Barontini (Massa Marittima)
Giancarlo Bastianini (Grosseto)
Barbara Biagioni (Grosseto)
Simona Bianciardi (Porto Santo Stefano)
Claudio Boccini (Grosseto)
Daniele Capperucci (Grosseto)
Stefano Cellini (Follonica)
Alberto Coppi (Castel del Piano)
Marco Donati (Capalbio)
Roberto Fenili (Roccastrada)
Luca Furzi (Grosseto)
Fusini Gabriele (Grosseto)
Giulio Galdi (Roccatederighi)
Marco Galli (Manciano)
Claudia Gennari (Grosseto)
Luca Giommoni (Castiglione delle Pescaia)
Grillo (Sorano)
Luciano Guerrini Cecilia (Magliano)
Anna Guidoni (Grosseto)
Mario Iacobucci (Grosseto)
Francesco Lenzerini (Grosseto)
Hanna Lesch (Manciano)
Walter Lunardi(Grosseto)
Pier Vittorio Marzocchi (Grosseto)
Alessandra Milli (Grosseto)
Marta Paolini (Grosseto)
Luca Passalacqua (Semproniano)
Gianfranco Pastorelli (Magliano)
Angela Pavone (Grosseto)
Luigi Piccini (Grosseto)
Bruno Piccolotti (Capalbio)
Pinzuti Barbara (Follonica)
Pizzuti Valerio (Grosseto)
Silvano Polvani (Gavorrano)
Querci Giulio (Gavorrano)
Alessandro Ragusa (Orbetello)
Christian Sensi (Grosseto)
Monica Stefanini (Magliano)
Giovanna Stellini (Grosseto)
Giuseppe Trombì (Porto Santo Stefano)
Roberto Valente (Grosseto)
Loriano Valentini (Grosseto)
Monica Stefanini (Magliano)
Monica Stefanini (Magliano)
Adolfo Zoppetti (Grosseto)
Sharon Conti (Gavorrano)
Ecco il documento della mozione sottoscritto dai sostenitori:
«Questo comitato nasce dalla volontà di tanti uomini e di tante donne che anche a Grosseto si riconoscono nei valori fondanti del Partito Democratico – spiegano i promotori del comitato maremmani – un insieme variegato di esperienze e di passione civile che vuole il radicale rinnovamento di questo partito; una presa di coscienza del fallimento provocato da una stagione che, dopo un’iniziale spinta verso il cambiamento, ha presto ripiegato verso scelte autoreferenziali e prive di una reale condivisione con i cittadini. Dobbiamo avere il coraggio di guardare con spirito critico ai nostri errori. Certo tutte le colpe non sono tutte attribuibili alla gestione degli ultimi anni, ma è certa la necessità di cambiare radicalmente il nostro approccio. Ridefinire il profilo organizzativo, aprirsi ai territori e alle tante e positive esperienze locali, valorizzare il pluralismo delle culture politiche. In questo senso la candidatura a Segretario nazionale del Pd di Nicola Zingaretti si muove, secondo noi, nella giusta direzione. In questi anni ha dimostrato di essere un amministratore pubblico capace e un uomo politico esperto ma allo stesso tempo spinto da idee innovative. Con lui possiamo farcela».
«Finalmente l’ora della scelta dopo un anno passato a far finta di niente – dice ancora la nota del comitato – chiaro che la decisione di rinviare per quasi un anno il Congresso ha ulteriormente peggiorato le cose. Ma adesso è finalmente arrivato il momento di scegliere, nei circoli e in occasione delle Primarie nazionali del prossimo 3 marzo. Il Partito Democratico deve tornare al più presto a rappresentare un interlocutore credibile per i cittadini che ancora faticano ad individuarci come alternativa a questa maggioranza raffazzonata e cialtrona. Dobbiamo subito tornare a fare politica e smetterla di chiudersi a riccio. Tutti noi Democratici, eleggendo un nuovo Segretario, proveremo a salvare il Pd da questa inerzia che lo condanna all’irrilevanza. Potremo così dedicarci ad un’opposizione concreta e ad un progetto complessivo di centrosinistra vasto. Una coalizione che prenda spunto proprio dalla rinnovata capacità di aggregare esperienze e sensibilità diverse, ma unite da un comune sistema di valori. In questo modo usciremo dall’isolamento attuale e potremo credibilmente evidenziare le contraddizioni di una maggioranza, unita solamente dalla paura reciproca delle sue due componenti».
«Siamo riformisti – sottolineano i promotori – non torniamo al passato ma a guardare verso il futuro. Come la mozione di Nicola Zingaretti sottolinea giustamente, il riformismo è la capacità di migliorare concretamente la vita delle persone. In realtà noi in questi anni non abbiamo mai smesso di provarci, ma è indubbio come certi atteggiamenti e certe scelte economiche, sociali e nel mondo del Lavoro abbiano allontanato una gran fetta di elettorato, che non intravedeva in esse valide risposte per sé e per la propria famiglia. Ecco perché la nostra proposta non è affatto un banale “ritorno alle origini”, ma proprio il tentativo di guardare al futuro attraverso la lente di un riformismo radicale. Il futuro è quello in cui si sa di dover lavorare ad un modello di sviluppo sostenibile, senza per questo essere nemici della crescita e degli investimenti nelle infrastrutture e a politiche a favore degli “ultimi”, in tutti i sensi del termine».
«Il futuro – conclude la nota del comitato – è quello che vuole un’Europa più unita e integrata di oggi; un’Europa con un’unica voce, patria dei diritti e delle diversità, che si faccia promotrice concreta della solidarietà tra i paesi membri. Il futuro del Pd sta nella consapevolezza che i mali e le ingiustizie sociali provocati da un capitalismo globale dall’identità impalpabile, ma dagli effetti feroci sulla pelle degli ultimi, è un nemico comodo per demagoghi in cerca di slogan illiberali e xenofobi. Per il bene del Paese dobbiamo rendere nuovamente riconoscibile questo partito, ancora oggi l’unica forza riformista in grado di porre un argine alla deriva populista che vuole spazzare via non solo un’idea di progresso, ma alcuni dei fondamenti della nostra stessa democrazia. Dobbiamo formare classe dirigente ma anche essere comunità e crederci fino in fondo: nelle piazze, nelle famiglie, nei circoli, nelle tante associazioni, sul territorio e sui social. Possiamo e dobbiamo farlo. E lo faremo».
Zingaretti, dal canto suo, ringrazia i sostenitori maremmani: «Voglio inviare un saluto e un ringraziamento personale agli amici di Grosseto che sul territorio e sul web si stanno impegnando per sostenere Piazza Grande e la nostra sfida di rigenerare il Partito Democratico – dice il candidato – lo vogliamo plurale e inclusivo, capace di raccogliere le migliori idee ed energie e dare speranze alle persone. È un momento difficile per il Paese. Sono però convinto che, insieme, ce la possiamo fare, e sono anche certo che dalla Maremma, una terra che conosco bene, arriverà un bel segnale di rinnovamento. Il prossimo 3 marzo abbiamo l’occasione di dare finalmente una scossa al Pd e al Paese. Io ci credo: crediamoci».