ROCCALBEGNA – «La centrale geotermica di Triana e’ servita, nel piu’ oscuro silenzio della giunta comunale, i cittadini di Roccalbegna si ritrovano con un progetto di centrale geotermica da 20mw, senza saperne ne’ i pro ne’ i contro» a dirlo è Il gruppo di opposizione “Ricostruire in Comune” in una nota.
«Da oltre un anno – prosegue la nota – più o meno dal momento in cui è stata rilasciata ad Enel Green Power la concessione per il permesso di ricerca denominato “Murci”, l’opposizione tramite interrogazioni ufficiali, e la cittadinanza, chiedono spiegazioni al sindaco ed alla giunta circa l’effettiva possibilità di un ulteriore aumento della potenza geotermoelettrica istallata sull’Amiata che interesserebbe il comune di Roccalbegna e limitrofi. Le risposte, sempre evasive, facevano intendere che l’amministrazione comunale non veniva coinvolta in tali processi decisionali dalla regione Toscana, e che si sarebbero aspettati ulteriori sviluppi prima di rendere partecipi le realtà imprenditoriali locali e la cittadinanza».
«Nello specifico – chiarisce il gruppo consiliare – il 2 gennaio 2018 veniva così liquidata la nostra articolata richiesta di delucidazioni e di un incontro pubblico:”In merito all’interrogazione presentata in data 28 settembre 2017 dal gruppo consiliare “Ricostruire in Comune” con oggetto lo sviluppo di progetti geotermici nel territorio comunale e richiesta confronto pubblico, questa amministrazione comunale riferisce quanto segue: alla data odierna non sono stati presentati a questo ente progetti o eventuali richieste in merito allo sfruttamento geotermico, pertanto al momento non riteniamo opportuno indire alcun incontro pubblico.” Eppure con le linee guida dettate dalla regione per l’identificazione delle aree non idonee alla geotermia, questa nostra giunta comunale, con delibera G.C. 47 del 05/10/2017 aveva individuato nel versante che da Triana guarda verso Santa Fiora l’area idonea, proprio dove Enel Green Power ha casualmente concentrato il suo progetto di perforazione. Adesso è già tempo di osservazioni alla VIA del progetto, c’è tempo fino alla metà di febbraio, dopo di queste, se non verranno accolte, si darà inizio alle trivellazioni. Osservazioni che la nostra minoranza in consiglio ha già predisposto. Altre ne seguiranno dai cittadini, realtà imprenditoriali, associazioni e comitati locali».
«I temi da approfondire sarebbero tanti e controversi – dice ancora la nota -fra i quali: l’impatto ambientale/ paesaggistico, i problemi per le falde acquifere, il rischio di sismicità indotta e subsidenza, la svalutazione di proprietà immobiliari e terreni, la fuga del turismo, il crollo del valore aggiunto delle produzioni agricole legate a un territorio integro, la perdita di posti di lavoro legati all’economia locale. Per la nuova centrale Triana, si legge nel progetto preventivo, sono previste 80.000 tonnellate/anno CO2, solo 11% in meno di una convenzionale centrale a metano! Ma oltre a questo, ci si interroga ancora su come un’amministrazione comunale possa tacere così a lungo, non prendendo posizione ne’ favorevole ne’ contraria, salvo poi vedere il sindaco Galli in piazza a Santa Fiora insieme ad un altro manipolo di sindaci, in un’atmosfera accusatrice verso gli ormai tanti amministratori provinciali contrari alla svendita del proprio territorio; quando ci sarebbe da restare invece vigili sul proprio di territorio, per dare risposte ad una cittadinanza per troppo tempo trascurata».
«Per queste ragioni – conclude il gruppo – chiediamo ancora una volta all’amministrazione di convocare urgentemente un incontro pubblico con la popolazione. Per spiegare nei fatti il nuovo progetto, le conseguenze e le ricadute sul territorio. Affinchè venga spezzata quella brutta pratica per la quale ci si confronta con la popolazione solamente ogni cinque anni durante le elezioni».